Una vera e propria “ondata” di effrazioni ai danni dei bivacchi del Parco Nazionale della Val Grande. È questo il termine usato dal reparto Carabinieri del Parco per descrivere la situazione. In alcuni casi a farne le spese sono state delle strutture già danneggiate nei giorni scorsi le cui serrature erano state riparate. I militari sottolineano che la maggior parte degli ingressi forzati non sono dovuti a condizioni di necessità.
Dal reparto informano. “Si susseguono i danneggiamenti all’interno del Parco Nazionale Val Grande. I bivacchi presenti nel Parco sono stati chiusi a seguito di ordinanza sindacale, in esecuzione del DPR n 50 della regione Piemonte, al fine di evitare la possibile fruizione in promiscuità. Molti di essi sono stati forzati. Nella maggior parte dei casi i danni non sono stati dovuti a condizioni di necessità. In un unico caso è stato ritrovato su un registro un messaggio di scuse, ma non è stato lasciato il nome o menzione al possibile risarcimento del danno cagionato”.
“Sono in corso accertamenti -precisano- da parte dei militari del Reparto Carabinieri Parco Val Grande in merito alla ondata delle effrazioni che si configurano, per violenza, modalità e danneggiamento dei dispositivi di chiusura dei bivacchi, come atti vandalici. Alcuni bivacchi, già oggetto di danneggiamento recente, le cui serrature erano state immediatamente ripristinate, sono stati nuovamente forzati”.