Politica - 15 febbraio 2021, 17:25

Sinistra per Domo torna sui lavori alla Piazza ex Carceri

Critiche sulla scelta di aprire un bar: “Il centro cittadino è diventato un unico spaccio di cibi di ogni genere e bevande”

Siamo coscienti di arrivare fuori tempo massimo, visto che ormai i lavori sono in fase avanzata. Non possiamo però ugualmente evitare, di porci almeno alcune domande sull’efficienza, sulla chiarezza di idee e sulle reali capacità di chi attualmente amministra la nostra cittadina.

Molto, a tale proposito, avremmo da dire, ma, per il momento, ci limiteremo a ragionare sulla ristrutturazione attualmente in corso della piazza antistante il municipio; quella, per intenderci, dove sorgevano le vecchie carceri e dove un paio di lapidi commemorano l’avvenuto eccidio di tre eroici partigiani da parte dei nazi fascisti e la gloriosa Repubblica dell’Ossola.

Le perplessità, in realtà le critiche, ci nascono da alcune considerazioni.

Qualunque domese avrà notato il fabbricato che in quella piazza sta sorgendo. Edificio che, per quanto giunto alle nostre orecchie, dovrà ospitare un bar, un ristorante, ma soprattutto i gabinetti pubblici.

Di certo, vista l’incapacità dell’amministrazione di tenere sotto controllo i comportamenti dei baldi giovani che quotidianamente affollano il centro cittadino, si sentiva l’esigenza di dotare anche Domodossola di un’adeguata sede dove dare civilmente sfogo alle esigenze corporali di qualunque persona normale. Quello che non si capisce, è perché piazzare tali servizi proprio davanti al palazzo comunale. Ma forse, la scelta è in linea con l’attuale, diffuso, sentire del popolo nei confronti della politica.

Riguardo, invece, al bar e al ristorante che, pare, dovranno essere di contorno all’utile servizio, forse l’amministrazione non si è accorta che, ormai, tutto il centro cittadino è diventato un unico spaccio di cibi di ogni genere e bevande di ogni grado. Qualunque negozio chiuda, ci mette in ansia, perché sicuramente lo vedremo riaprire in qualità di bar, pub, pizzeria o snackeria, e Domodossola potrà cambiare nome trasformandosi in una nuova Fico Eataly World.


In un simile contesto, l’apertura di nuovi esercizi del genere ci appare come un atto di sadismo. Qualcuno, in effetti, potrà divertirsi ad osservare, quali di tutti questi esercenti dovrà soccombere nella lotta concorrenziale per la sopravvivenza, mentre i poveri cittadini dovranno correre chissà dove, per trovare un negozio di stoffe, suppellettili, oggetti regalo, prodotti artigianali o qualunque altro articolo non commestibile, presso cui approvvigionarsi.

L’altro motivo di inquietudine e di critica è legato alla ventilata volontà di cambiare il nome della piazza o di parte di essa, per commemorare, meglio di come già si è fatto nei pressi della stazione dei pullman, le vittime delle foibe e ai dubbi sulla futura collocazione, in miglior vista, delle lapidi più sopra citate.

Non volendo essere fraintesi, premettiamo che il concetto di seguito espresso ha un solo significato. Ciascun posto di questo mondo ha la propria storia, i propri caduti e i propri eroi e costoro, assieme ai fatti che li riguardano, meritano la centralità nell’attenzione, che è loro dovuta nel proprio paese d’origine, per il semplice motivo che rappresentano l’anima stessa di quel luogo e hanno dato la propria vita per costruirne l’identità.

Per questo, con tutto il rispetto e il cordoglio per le vittime dell’allora conteso territorio del nord est dell’Italia, ci sembra poco probabile che da quelle parti qualcuno pensi di intestare la piazza di qualche municipio alla Repubblica dell’Ossola e ai suoi caduti partigiani.

Quindi, concludendo, siamo più che d’accordo sulla necessità di conservare la memoria dovuta: alle vittime del totalitarismo iugoslavo, ai milioni di ebrei morti per mano dei nazi fascisti o a qualunque altra vittima di guerre e violenza, ma, secondo noi, il centro della nostra città è e deve continuare ad essere il centro della nostra storia e identità.

Sinistra per Domo

Comunicato Stampa