Regione - 16 febbraio 2021, 14:20

Vaccini, Piemonte pronto a muoversi in autonomia

Il commissario dell'Unità di crisi Rinaudo: "Aspettiamo la risposta di Draghi, poi vedremo. Occorre fare attenzione ai soggetti più disparati che si propongono"

Muoversi in autonomia per portare avanti la campagna di vaccinazione, soprattutto oggi che - alla luce delle varianti (quella inglese, ma non solo) del Covid - appare sempre più chiaro che il tempo è una variabile decisiva. Ma si tratta di muoversi in un campo piuttosto delicato: un terreno dove mettere un piede in fallo è piuttosto semplice. E anche il Piemonte lo sa bene.

"Già nella prima fase della pandemia siamo stati invasi dai soggetti più disparati che ci proponevano mascherine e dispositivi di protezione - dice Antonio Rinaudo, magistrato e Commissario dell’Area Giuridico-Amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte - Ora siamo di fronte a un prodotto gestito quasi in regime di monopolio da 4-5 aziende. Alcune più note, altre come Sputnik che hanno il limite dell'autorizzazione all'introduzione sul territorio nazionale. Non parlo di acquisto, perché potrei anche comprarlo, ma poi come lo gestisco senza farlo passare tramite EMA e AIFA? E allora si rischia di finire in scorciatoie e nelle mani di persone poco raccomandabili".

"Qualunque privato potrebbe rivolgersi alle ditte produttrici senza andare in conflitto con quanto stabilito dall'Unione Europea sul divieto di negoziare separatamente. Ma il problema, per esempio con Sputnik, è come introdurlo sul territorio nazionale", prosegue Rinaudo. "Abbiamo scritto a Draghi dicendo che vogliamo muoverci in autonomia per affrontare la parte finale della Fase1 per gli over80 e poi nuove categorie di persone estremamente fragili e quindi bisogna fare in fretta".

"Aspettiamo la risposta di Draghi e sulla base di quella risposta decideremo", conclude Rinaudo.

Redazione Torino