Tutti stanno con la montagna. Se leggete le dichiarazioni dei nostri politici dopo il pasticcio delle stazioni sciistiche vi sentirete dire che tutti stanno con la montagna. Politici nazionali e locali. Partiti ed associazioni legate alla politica.
I media sono inondati da dichiarazioni e comunicati stampa perché la “montagna va difesa”. Parole che ci sentiamo da decenni senza che mai si veda risolto un problema.
Lo sci vietato dalla sera alla mattina è l'ultimo tassello di una politica da annunci: altro che statisti che programmano la nostra vita per i prossimi 50-100 anni.
Il Verbano Cusio Ossola è in montagna. Ma aspetta da 20 anni un ospedale unico e nuovo ed una sanità territoriale degna di tale nome. Il potenziamento della linea del Sempione è una favola che dura da lungo tempo. Andiamo in barca ad ogni alluvione dopo decenni di promesse sulla sicurezza idrogeologica.
Vediamo chiudere gli sportelli bancari nelle vallate e vediamo mettere il lucchetto alla polizia stradale a Domodossola. Assistiamo alle disquisizioni accademiche sul lupo e sul cinghiale mentre i pastori subiscono danni irreparabili che porteranno all’abbandono della tanto decantata montagna.
Infine percorriamo per ore e ore strade penose e pericolose che aspettano lavori da decenni: dalla statale di Vigezzo alla Statale 34, alla Statale 33 con gallerie che aspettano d’essere messe in sicurezza da 15 anni (vedi Montecrevola).
Ci sono i nostri sindaci che denunciano da anni la situazione di abbandono: ne cito a memoria solo alcuni ‘storici’, in prima fila da sempre: Claudio Cottini e Claudio Sonzogni.
Potremmo continuare nell'elenco delle lamentele. Ma saremo distratti anche oggi dai politici che ci diranno che stanno con la montagna...