"In queste ultime settimane, dopo numerose segnalazioni da parte di operatori del settore, ho fatto in modo che potesse essere garantita la possibilità di apertura per le toelettature, incrociando le direttive anti Covid con i pareri degli esperti del settore veterinario; - dichiara il consigliere regionale della Lega Salvini Piemonte Andrea Cane, che da circa un anno segue la tematica al fianco dei toelettatori del Piemonte -. L'ordinanza, firmata poco fa dal presidente Alberto Cirio dopo numerose consultazioni con la Prefettura e i responsabili dei settori regionale Emergenza Covid 19 e Prevenzione e Veterinaria, parte dal presupposto che l’attività dei servizi di cura degli animali da compagnia sia necessaria per la salute e il benessere degli animali d’affezione e per la sicurezza dei contesti domestici che li ospitano. A far data da oggi, 29 marzo, e fino al termine dello stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, nei periodi in cui sono applicabili alla Regione Piemonte le misure del contenimento del contagio che si applicano in Zona rossa è consentita l’attività dei servizi di cura degli animali da compagnia (Codice ATECO 96.09.04), previo appuntamento e autodichiarazione da parte del proprietario che l’animale non convive con persone poste in quarantena o affette da COVID-19, esclusivamente con modalità che non prevedano l’ingresso dei clienti presso i locali dell’esercizio e limitino all’essenziale i contatti tra gli addetti e i clienti, tenuti tutti a utilizzare i mezzi di protezione personale anche durante i contatti con l’animale e garantendo il distanziamento sociale. Ringrazio quindi per la collaborazione il presidente Alberto Cirio e in generale l’ufficio di Presidenza della Giunta regionale per l’ottimo lavoro di ascolto e comprensione verso una categoria che attendeva delle indicazioni per poter lavorare in piena sicurezza, al fine di assicurare il benessere e l’igiene dei piccoli amici che accompagnano ogni giorno la vita delle nostre famiglie piemontesi. Ulteriore motivo d’orgoglio è aver avuto la conferma anche dalla Federazione Nazionale Toelettatori che siamo stati tra le prime Regioni in zona rossa ad aver valutato da tempo un’apertura reale nei loro confronti, tramite un'ordinanza precisa e coerente con i pareri epidemiologici".
Qui di seguito la dichiarazione congiunta di Francesca Larghi e Alessandra Guzzon, rispettivamente Vicepresidente e Consigliere nazionale referente piemontese della Federazione Nazionale Toelettatori: “La Fnt in collaborazione con la Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa, dopo aver presentato il protocollo di sicurezza e le prassi igienico sanitarie agli organi competenti per i saloni di toelettatura, ha finalmente ottenuto la riapertura delle toelettature in Piemonte. Ci auspichiamo che anche tutte le altre regioni seguano l’esempio del Piemonte: un sentito ringraziamento alla Cna e alla Regione Piemonte".
Sulla questione è intervenuta anche la parlamentare di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli."La riapertura dei servizi di cura degli animali da compagnia è un'ottima notizia, ma ora si riaprano anche le palestre, i banchi degli ambulanti e tutte quelle attività che garantiscono il rispetto delle misure di sicurezza" commenta la deputata torinese. "La decisione della Regione è importante - spiega Montaruli - perchè sancisce un principio chiaro: i servizi di cura degli animali sono in possesso di protocolli per garantire la riapertura in sicurezza e forniscono un servizio fondamentale, quindi potranno riaprire. Il benessere degli animali è importante quanto il benessere psicofisico delle persone - prosegue Montaruli -, per questo motivo è inaccettabile che si continuino a tenere chiuse le palestre che ogni giorno svolgono un lavoro irrinunciabile. Allo stesso modo, non si comprende per quale motivo dovrebbero restare chiusi i banchi non alimentari nei mercati, quando all'aperto è dimostrato che il pericolo di contagio cali drasticamente. Occorre permettere la riapertura a tutte quelle attività che dispongono di procedure per garantire la sicurezza dei clienti, così da non fare distinzioni immotivate e lasciare libere le persone di lavorare. Se inoltre le regioni possono intervenire in chiave più permissiva questo avvenga ovunque. La politica delle restrizioni non funziona ed anzi ha solo messo in ginocchio intere categorie”.