Sette aste dopo il il primo tentativ: è finalmente andata a buon fine l'operazione di vendita del villaggio Montalbano a Mergozzo (nella foto dello studio “Bertinotti" che all’epoca si occupò della progettazione), una sorta di piccolo paese nel paese che risulta essere abbandonato ormai da quasi dieci anni. Un’enormità, che non costituisce purtroppo un'eccezione in Italia, dove sono moltissime le costruzioni iniziate e mai finite.
Messo all'asta la prima volta nel 2016, solo nei giorni scorsi il maxi complesso turistico -oltre 100 tra bilocali e trilocali con vista lago- ha trovato un acquirente. Si tratta della società “Malù” in capo a Tranquillo Manoni, l’imprenditore dei campeggi di Fondotoce e non solo, per intenderci, che si è aggiudicata l'ultima asta per la cifra di 3 milioni e 238 mila euro. Servirà, pare, anche un corposo investimento aggiuntivo: si parla di almeno 700 mila euro, per una serie di lavori di ristrutturazione, valutate le condizioni di una struttura che non è mai stata del tutto completata (sono presenti infissi, sanitari, piastrelle e pavimentazioni laddove, però, non sono stati nel frattempo distrutti o rubati). Una buona notizia per l'economia e il turismo del nostro territorio provinciale, l'acquisto del complesso nella bassa Ossola. Vale sottolineare, al riguardo, che il piano regolatore di Mergozzo classifica il villaggio come “turistico-residenziale”, motivo per cui le villette non potranno essere vendute a uso residenziale.
In rete, prima dell’avvento della società Malù, i commenti erano tutti negativi, imperavano la perplessità e la preoccupazione da parte degli abitanti. “Il totale abbandono dell'area ha dell'incredibile. Come mai può essere successo?”, scriveva un internauta. Il villaggio Montalbano fa parte del cosiddetto “crack Palese” -il cui iter giudiziario è tuttora in corso-, imprenditori della zona che anni fa dovettero dichiarare fallite alcune delle loro società. A lungo il gruppo era stata una delle realtà più solide del settore dell'edilizia a Verbania e dintorni. Un video su You Tube, benché girato a fine 2015, dimostra lo stato d’incuria (presumibilmente ancora uguale o simile) che regna all’interno, tra erba alta, rovi e rifiuti, ma anche l'immenso potenziale dell'immobile che si affaccia sul lago e dove i muri di sostegno, solo per fare un esempio, erano stati realizzati con pietre locali. “La superficie coperta è di circa 5 ettari che, se si tiene conto della grandezza del comune di Mergozzo, in proporzione avrebbe potuto essere a tutti gli effetti una piccola frazione. Ora, dopo la vendita in cui nessuno sperava più, contiamo che diano il via in tempi brevi alla ristrutturazione e che l'area diventi finalmente un borgo vivibile del nostro territorio”, commenta un mergozzese.