Lo scorso fine settimana il ristorante Leon d’Oro di Malesco ha dato la possibilità ai propri clienti di mangiare all’interno del locale nonostante che le indicazioni di legge non lo permettano.
“Lo scorso Week End abbiamo aperto l’attività – ci racconta il signor Luciano Faure – e abbiamo dato la possibilità a chi ne avesse avuto la necessità di poter consumare all’interno del nostro locale, non vuole essere un gesto di voler andare a tutti i costi contro le regole ma è stato dettato dal buon senso che non abbiamo individuato nelle scelte fatte a livello normativo e sopratutto come gesto di solidarietà nei confronti dei colleghi che non hanno dehors.”
“Io ho un dehors esterno – prosegue Faure - e lo utilizzo abitualmente nei periodi in cui è consentito dalla temperatura, essendo che noi siamo in Valle Vigezzo e non in Sicilia il periodo in cui puoi utilizzare un dehors esterno non è quello che può utilizzare un ristorante sul lungo mare di Palermo. E quindi è una forte limitazione per le realtà che vivono una differente situazione climatica, probabilmente quando è stata fatta questa scelta non è stato considerato questo aspetto”.
“Uno degli aspetti più importanti che mi hanno spinto a questa scelta è stata il fatto che il 50% degli esercizi non hanno a disposizione un posto all’esterno” ribadisce il gestore.
Un’altra questione che ha lasciati perplessi i ristoratori è la scelta di lasciare aperti i grandi gruppi di ristorazione: “Le società come Autogrill o comunque società che gestiscono la ristorazione sulle autostrade senza la limitazione di consumare all’interno dei locali, discriminando invece i piccoli imprenditori che vive grazie alla sua semplice attività”.
Una delle soluzioni trovate dai legislatori è stata quella di dare la possibilità ai ristoranti di diventare mense per i lavoratori: “devi fare la domanda – chiosa Faure - in camera di commercio, pratiche che comunque hanno un costo, dopodiché hai la possibilità di servire i pasti all’interno; una contraddizione, dal punto di vista della sicurezza non cambia nulla, è solo una questione formale per farmi spendere dei soldi. È un comportamento che non ci si aspetta da chi fa le normative e le deve fare con criterio”.
L’apertura della sala interna però è stata fatta seguendo i protocolli di sicurezza che hanno permesso ai locali di rimanere aperti sino allo scorso ottobre, come tiene a sottolineare Faure: “abbiamo seguito la riduzione dei posti, tenuto le finestre aperte, ecc. Se quei protocolli andavano bene l’anno scorso non vedo perché non possano andare bene ora che è in atto la campagna vaccinale. Ci sono alcuni ristoratori che hanno montato tendoni con le pareti e all’interno i riscaldatori, che differenza fa rispetto ad un locale che tiene porte e finestre aperte, garantendo un ricambio d’aria maggiore ad un tendone? Io ritengo di aver utilizzato il buon senso”.
“In questo fine settimana molti clienti hanno apprezzato, complice il bel tempo, hanno apprezzato il fatto di mangiare ne dehors, mentre alcuni hanno preferito l’interno e sono stati accontentati, avvisando comunque i clienti che rischiavamo di prendere entrambi una multa”.
Lo scorso fine settimana di contravvenzioni non sono arrivate ma Faure aggiunge: “sicuramente il prossimo week end avremo gli occhi puntati addosso e mi aspetto i controlli, le regole come le conosco io le conoscono i clienti, io non costringo nessuno lascio la possibilità di una scelta consapevole”.