A Calasca, all’interno della Cattedrale tra i Boschi, stanno ultimando il restauro del monumentale organo.
Don Fabrizio Cammelli, prevosto di Calasca illustra il lavoro: «Il potente strumento è stato recuperato negli scorsi mesi dalla ditta Fratelli Marzi, una delle eccellenze artigiane del territorio cusiano, grazie al generoso sostegno dei fondi del 8x1000 della Chiesa Cattolica e della Fondazione CRT.
Lo strumento era stato smontato e portato nel laboratorio nello scorso inverno e nelle prossime settimane ritornerà a far sentire la sua voce.
L’organo di Calasca è un Mentasti del 1880, dotato di 1706 canne, di cui 36 in legno, le altre in metallo. Il cattivo stato di conservazione e la rottura del motore che portava aria ai mantici, aveva ormai da anni fatto dimenticare il suo suono.
I calaschesi ricordano il bel suono che accompagnava le funzioni e le feste, animate dalla corale parrocchiale.
Uno degli ultimi a suonarlo era stato don Severino Cantonetti, che tra le tante abilità aveva anche quella di suonare l’organo.
Nelle prossime settimane si provvederà a un concerto inaugurale, anche per ringraziare tutti quelli che hanno sostenuto il lavoro, e poi sentiremo l’organo suonare, nel prossimo agosto, per i solenni festeggiamenti di San Valentino».