Attualità - 07 agosto 2021, 18:43

Ecco come hanno affrontato il primo giorno di green pass baristi e ristoratori domesi VIDEO

Qualche piccolo disagio, ma tutto è filato liscio nei locali del centro cittadino

È in vigore da ieri, venerdì 6 agosto, la norma che impedisce l’accesso ai locali pubblici a chi non è provvisto di Green Pass, norma che ha molto impensierito i gestori di bar e ristoranti.

Il giro che abbiamo fatto per i locali del centro non ha evidenziato grossi disagi sull’utilizzo della app e sulla risposta dei clienti. Una applicazione, quella per controllare la veridicità del Green pass, che il Ministero della Salute ha comunicato essere stata scaricata da 6 milioni e 700mila utenti.

“È andata bene – ci dice la proprietaria del bar Officine Domesi – i clienti hanno capito che è necessario mostrare il green pass e anche la app ha funzionato bene”.

Poco più avanti Max Coniglio della Bolleria conferma: “Noi abbiamo la fortuna di avere un ampio spazio esterno e non è entrato praticamente nessuno, pensavo di avere qualche difficoltà con i clienti svizzeri ma tutti avevano il Green Pass e sono entrati senza problemii. La app funziona benissimo anche con i codici svizzeri”.

“Ieri sera, grazie al bel tempo, si sono seduti tutti fuori, chi è entrato per andare ai servizi ha mostrato il Green Pass senza problemi” ci racconta Matteo Garbagni, titolare del Bar Italia in via Galletti. “Vediamo nei prossimi giorni, secondo me la situazione è un po’ delicata perché c’è ancora tanta gente che non vuole vaccinarsi, anche il discorso della privacy è piuttosto delicato. Vedremo come evolverà”.

Di altro avviso Samanta Ferraris del bar Milano: “Il primo giorno con il Green Pass non è andato bene, tutti cadono un po’ dal pero perché comunque gli svizzeri non sanno come comportarsi, chi non ha le applicazioni, l’anziano che non sa come fare e di conseguenza è un po’ difficoltà. Il mercato è vuoto, i bar sono vuoti e il Green Pass di sicuro non aiuta. Con la App abbiamo avuto difficoltà: con il cartaceo quasi sempre non si riesce a verificare il codice. Noi che abbiamo i plateatici piccoli dobbiamo chiedere a chi ha il green pass di entrare per fare spazio a chi non ce l’ha ed è un po’ brutto. Noi vorremo fare il nostro lavoro e non i poliziotti che impongono regole ai clienti”.

Alcuni baristi domesi, però, rimangono scettici sull’utilizzo del Green Pass ed alcuni non hanno voluto scaricare la app, un bar del centro questa sera opterà di utilizzare solo il dehor impedendo l’ingresso all’interno del locale.

Nulla è cambiato per il Circolo dei Sardi in via Briona, il presidente chiosa che vengono applicate le stesse regole degli altri locali pubblici ma essendo gli avventori tutti tesserati il controllo del Green Pass è superfluo una volta verificato che il socio ha requisiti per poter soggiornare all’interno.

“Non è una situazione facile – racconta uno dei responsabili del Pan&Vino – che ha generato qualche disguido e qualche spiacevole domanda in più ai clienti che vorrebbero venire qui per passare dei momenti piacevoli. La gente rimane un po’ sulle sue quando gli si chiede il documento. Difficile è anche far capire alla clientela straniera che è necessario. Gli unici problemi che abbiamo avuto sono stati con qualche cliente che è arrivato con il referto della vaccinazione anziché il Qr Code”.

Anche gli alberghi si sono adeguati come ci racconta Giorgio Bartulocci, chef stellato all'Atelier dell’Hotel Eurossola. Negli alberghi infatti, a differenza degli altri ristoranti, si ha l’obbligo di controllare gli avventori mentre chi soggiorna in hotel è esente dall'esibizione del Green pass: “Abbiamo lavorato bene, chiaramente bisogna spiegare ai nostri clienti le nuove regole e fargli capire che sono diverse per chi alloggia all’albergo e chi viene dall’esterno. È un periodo di transizione e bisognerà abituarsi, è chiaro che le limitazioni per i ristoranti all'interno degli alberghi creano qualche difficoltà ma bisogna adattarsi. Supereremo anche questa cosa”.

Fabio Nedrotti