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Economia | 12 settembre 2021, 08:00

Nel Nord Ovest oltre l'11% delle gelaterie italiane

La quota piemontese è del 7,5%. La pandemia nel 2020 ha provocato un calo di circa il 40% dei consumi nazionali, ma le prime stime dell’estate 2021 registrano un +14%

Nel Nord Ovest oltre l'11% delle gelaterie italiane

È il protagonista dell’estate, anche se ormai è sempre meno stagionale e lo si consuma quasi tutto l’anno. Stiamo parlando del gelato artigianale, prodotto amatissimo, soprattutto in Europa, che rappresenta infatti circa il 60% del mercato mondiale. E nel Vecchio Continente sono Italia, Germania e Spagna i Paesi che spiccano per presenza di gelaterie e per consumi.

In particolare, l’Italia si distingue per numero di punti vendita e per fatturato, grazie alle 39.000 tra gelaterie specializzate e bar o pasticcerie con gelato artigianale, imprese che danno lavoro in tutto a circa 75.000 addetti.

Non solo, l’Italia vanta un posto di primo piano anche nel settore degli ingredienti e dei semilavorati per gelato. Non sorprende, perciò, che la produzione di gelato è sia un settore chiave per il mercato dei prodotti agroalimentari, con l’utilizzo - secondo le stime della Coldiretti - di circa 220 mila tonnellate di latte, 64 mila tonnellate di zuccheri, 21 mila tonnellate di frutta fresca e 29 mila tonnellate di altre materie prime. L’Italia, inoltre, è leader mondiale nel settore della produzione delle macchine e delle vetrine per le gelaterie.

Secondo Cribis, società del gruppo Crif, l’emergenza sanitaria nel 2020 ha provocato un calo di circa il 40% dei consumi di gelato artigianale nel nostro Paese, a causa delle chiusure forzate, delle restrizioni agli spostamenti e al crollo del turismo, soprattutto estero. Di contro si è registrato un forte aumento delle consegne a domicilio, che però non ha compensato le mancate vendite dirette e l’asporto tradizionale. Una situazione di difficoltà, quella dello scorso anno, che ha, come è prevedibile, influito sull’intera filiera.

Ma le prime stime dell’Osservatorio Sigep riguardanti l’estate 2021 fanno ben sperare, con i consumi nazionali che segnano un +14% come dato medio da inizio anno, con punte dovute alle alte temperature che hanno generato incrementi del 20% in Calabria e del 22% a Roma.

Facendo un’analisi dettagliata del settore, in base all’elaborazione di Cribis, l'Italia evidenzia una predominanza di gelaterie e pasticcerie-gelaterie (97,9%) rispetto alle aziende operanti nella sola produzione di gelati (2,1%). Ed è la Lombardia la regione con maggiore concentrazione di gelaterie (11,2% del totale nazionale), seguita dalla Toscana (9,3%), dalla Sicilia e dall’Emilia-Romagna (8,4%). La quota piemontese è del 7,5% e del 3,7% quella ligure, mentre è dello 0,9% la quota della Valle d'Aosta.

Che il gelato italiano sia fatto da artigiani del gusto è testimoniato anche dal fatto che ben il 50,5% delle aziende sono imprese individuali e il 31,2% società di persone, decisamente in minoranza le società di capitali con solo il 18,3%.

“Se la qualità del gelato artigianale italiano è fuori discussione – ha commentato Niccolò Zuffetti, marketing manager di Cribis - considerando il grado di innovazione e di attitudine al digitale, si scopre che la maggioranza delle gelaterie (62,9%) ha una propensione all’innovazione bassa e sono ancora di più (86,6%) quelle con scarsa digital attitude. L’ottima risposta dei consumatori circa la consegna a domicilio e gli acquisti online sulle principali piattaforme di delivery indicano, però, che chi ha il coraggio di percorrere strade diverse da quelle abituali ottiene risultati incoraggianti. Che sia questo il punto di partenza per un rinnovamento del settore?”.

Redazione NordOvest

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