Mangiare consapevolmente - 09 ottobre 2021, 15:00

A lezione di etichetta

Può fornirci numerose informazioni sull’alimento acquistato ma bisogna saperle leggere

Le etichette degli alimenti possono fornirci numerose notizie sull’alimento acquistato ma vanno sapute leggere in modo consapevole per evitare che diventino fonte di mala informazione.

Di seguito le informazioni che per legge vanno riportate in etichetta:

  1. Nome alimento

  2. Elenco ingredienti: tutte le sostanze utilizzate nella preparazione del prodotto vengono elencate in ordine decrescente, da quelle presenti in quantità maggiore a quelle presenti in quantità minore. L’eventuale presenza di sostanze che rientrano nell’elenco allergeni del Reg. UE 1169/2011 vanno obbligatoriamente messe in evidenza.

  3. Dichiarazione nutrizionale: deve riportare il valore di energia, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale per 100 g/100 ml di prodotto o per porzione; l’integrazione di dati relativi ad altri nutrienti (es. acidi grassi polinsaturi, fibra, vitamine) è volontaria.

  4. Durabilità del prodotto: indica il lasso temporale entro il quale l’alimento può considerarsi sicuro.

  5. Condizioni di conservazione e d’uso: fornisce indicazioni sulla corretta conservazione dell’alimento.

  6. Paese d’origine e luogo di provenienza.

  7. Quantità netta: ossia la quantità di prodotto contenuta nella confezione di acquisito; nel caso di prodotti conservati in un liquido es. olive in salamoia, è d’obbligo riportare il peso sgocciolato.

  8. Nome e indirizzo del produttore.

  9. Titolo alcolimetrico: indica la quantità di alcol etilico contenuto in una bevanda.

La lettura dell’etichetta dovrebbe aiutare nell’identificazione dei prodotti migliori sia sotto il profilo qualitativo che nutrizionale. Spesso però il consumatore utilizza unicamente l’apporto calorico come unica discriminante, inciampando in facili errori di valutazione.

La tabella nutrizionale andrebbe valutata nella sua interezza poiché oltre all’apporto calorico è importante verificare quali siano i nutrienti maggiormente rappresentativi dell’alimento; prodotti con eccesso di zuccheri semplici, grassi, grassi saturi e sale, andrebbero infatti evitati.

Di seguito un esempio per capire meglio:


Kcal/100gr

Grassi

Grassi saturi

Carboidrati

Zuccheri semplici

Proteine

Fibra

Crema cioccolato e nocciole con marchio registrato

539

30.9

10. 6

57.5

56.3

6.3


Crema nocciole BIO

544

32

5.7

54

51

8.1

3.6

Crema nocciole

550

36

5.7

42.7

40.7

10.4

6.9

Nel confronto tra diverse creme di cacao e nocciole, proprio quella con minor apporto calorico è quella con il profilo nutrizionale peggiore visto che primeggia anche in grassi saturi, carboidrati e zuccheri semplici scarseggiando invece in proteine e fibra, di cui è assente la dichiarazione in etichetta. Nel confronto è stato inserito anche un prodotto biologico per mettere in evidenza che tale certificazione non è sinonimo, a prescindere, di qualità nutrizionale.

Un’attenta lettura va data anche alla lista ingredienti, poiché spesso, anche alimenti pubblicizzati come apparentemente salutari, non lo sono affatto. Di seguito una breve lista di alcuni ingredienti che possono elevare (+) oppure ridurre (-) la qualità del prodotto, tralasciando tutto il gruppo degli additivi alimentari che richiederebbe trattazione a sé stante:

Ingredienti +

Ingredienti -

Oli e grassi vegetali

Olio di girasole alto oleico

Margarine

Olio extravergine di oliva

Oli e grassi idrogenati

Farina di frumento tipo 1 o 2

Dolcificanti artificiali

Farina di frumento integrale

Glucosio, fruttosio, sciroppo di glucosio fruttosio, sciroppo di mais, saccarosio

Inulina

Sale

Succo di mela come dolcificante

Di questi tempi, nella valutazione/scelta di un prodotto non possiamo non considerare l’impatto ambientale dello stesso. Mi sta molto a cuore consigliare di dare priorità di acquisto a quegli alimenti che sono stati confezionati in packaging sostenibili, anche se purtroppo, in linea di massima, hanno un costo più elevato. Una giusta opzione può essere quella di acquistare direttamente dal produttore, evitare l’acquisto di prodotti che giungono da oltreoceano, evitare il monouso, l’utilizzo di plastiche e prodotti con eccesso di imballaggio, preferendo invece prodotti sfusi, confezioni riutilizzabili, oppure in confezioni grande formato.

Cinzia Grassi