“Come in tutti i miei lavori, anche ne Il Legionario la finzione ben si sposa con la realtà, non tutto è frutto di fantasia, la narrazione si snocciola fra gli intrighi di cose realmente accadute, come reale è lo scenario che ospita gli accadimenti, sempre la valle Vigezzo, ancora una volta Folsogno” racconta Mario Borgnis -. Romano è un anima in pena che, in balia del suo tormento lascia il paese natio e si arruola nella Legione Straniera Francese. Quindici anni gli occorrono per giungere alla piena comprensione che stia fuggendo in primo luogo da se stesso, che il suo malessere sempre lo accompagnerà, in ogni luogo e dove perché il suo male non è altro che vivere”.
Cosa accadrà a Romano al suo ritorno al paese? Cosa sarà cambiato durante la sua assenza? Chi non avrà più modo di riabbracciare e chi gli volterà le spalle perché scomoda si rivelerà la sua presenza? Come affronterà le avversità un uomo che ha speso gli ultimi anni della sua esistenza al servizio di un Esercito d’élite, combattendo guerre in ogni parte del mondo? Ai lettori – e sono tanti in Valle Vigezzo e, più in generale, in Ossola, che seguono Mario sin dal suo esordio - il piacere di scoprirlo lasciandovi rapire dalla trama del romanzo e perché no: affezionandovi un pochino al suo protagonista e, magari, in alcuni tratti addirittura riconoscervi.