Provincia - 11 dicembre 2021, 19:06

Borghi: "Nel silenzio più assoluto si sta privatizzando la sanità ospedaliera del Vco"

Il deputato ossolano sull'assenza della direttrice generale Asl, Serpieri: "Una imbarazzante letterina di scuse burocratiche, mentre avrebbe invece il dovere di confrontarsi"

 Questa mattina ho partecipato al Consiglio Comunale aperto di Verbania sul tema sanità. L’ho fatto perché ritengo sia un dovere, da parte di chi ha responsabilità istituzionali, intervenire quando un organismo che rappresenta democraticamente una comunità (e in questo caso la città capoluogo) ti invita. A maggior ragione su un tema delicato e importante come la sanità. Ho notato con dispiacere la totale assenza di tutto il centrodestra, a tutti i livelli. Nessuno della Regione (a parte la consigliera regionale di minoranza Monica Canalis), nessuno della Provincia, nessuno addirittura del Consiglio Comunale (con l’eccezione, apprezzabile, del dottor Tigano). E una imbarazzante letterina di scuse burocratiche della Direttrice generale dell’ASL, che avrebbe invece il dovere di confrontarsi (anche perchè il luogo preposto, la Conferenza dei Sindaci, non si riunisce da due anni!) con i rappresentanti politici e istituzionali anzichè prendere ordini dall’alto e dare ordini verso il basso.

Ma, forse, l’assenza era dovuta dal fatto che non sanno cosa dire. Perchè in questo giorno della marmotta della sanità locale, dove ogni giorno sembra uguale al precedente e dove si ricomincia sempre tutto da capo, la clessidra in realtà scorre inesorabile.

E mentre a livello nazionale sono sul tavolo per la sanità pubblica risorse importanti e mai viste, ottenute -non scordiamocelo- perchè ci sono stati 130.000 morti e una pandemia che ha spazzato via almeno 30 anni di logiche di contenimento della spesa, spending rewiew e tagli spacciati per riorganizzazioni, a livello regionale e locale si pensa che queste risorse siano il paese dei balocchi. Non è così. Esse sono una straordinaria responsabilità, sulla quale questa classe dirigente sarà misurata.

E se nel VCO la traduzione dei 20 miliardi stanziati dallo Stato per la medicina territoriale si traducono in localizzazione dell’ospedale di comunità, delle case della comunità e delle centrali operative, una cosa va detta: che senza sciogliere il nodo della riorganizzazione ospedaliera, tutte queste discussioni sono oziose. E’ come discutere di dove mettere la cucina o il salotto di una casa senza aver deciso dove e come costruire l’edificio.

E su questo, la clessidra corre. Come ho detto stamattina a Verbania, a Roma la Regione Piemonte ha consegnato la proposta di realizzazione del nuovo ospedale unico del VCO con localizzazione Ornavasso. La giunta Cirio dopo due anni e mezzo di chiacchiere non ha ritirato questa proposta, che è ancora sul tavolo del ministero della coesione (dati pubblicati aggiornati al 31/3/2021 recita il sito del ministero)e vede uno stanziamento già deliberato di 60 milioni da parte del fondo per lo sviluppo e coesione del ministero, di 16 milioni della Regione e un co-finanziamento INAIL di 73 milioni. La Regione ha dichiarato che l’inizio previsto dell’intervento è il 9 gennaio 2022, e la fine prevista il 3 marzo 2025. Come si fa a dire a Verbania che il nuovo ospedale è “congelato”, spaccare il territorio in guelfi e ghibellini e poi lasciare fermi sul tavolo 149 milioni di finanziamento pubblico col rischio di farseli togliere quando, dopo il 9 gennaio, qualcuno evidentemente chiederà conto a Torino sullo stato dell’arte?

Ma la clessidra, nel giorno della marmotta, corre anche per lo svuotamento dei servizi ospedalieri. Nel silenzio più assoluto, si sta privatizzando la sanità ospedaliera, con l’ingresso sempre più massiccio di personale privato gettonista assunto a tempo determinato per turare le falle, senza un progetto, senza una logica che non sia correre dietro ai buchi di organico che si determinano sempre più, con uno scadimento della qualità del servizio quotidiana, e la felicità di qualche cooperativa magari affine politicamente a taluni. Facciamo i nomi, così ci capiamo: sono appaltati in parte a gettonisti i due Dea di Verbania e di Domodossola; l’ortopedia del San Biagio; la medicina di entrambi i plessi; la psichiatria del Castelli; la neurologia di Domodossola; per non parlare del country pediatrico e del punto nascite di Domodossola, il luogo dove si ha probabilmente il rapporto utente/costo più elevato d’Italia e uno dei livelli di sicurezza più bassi d’Italia; per terminare con anestesia e rianimazione del San Biagio. Ecco, mentre una politica chiacchierona e presente solo sui social pensa che la sanità sia solo l’edilizia sanitaria e un presidio socio-economico, la sanità vera del VCO (quella degli operatori, e soprattutto dei malati) si screpola ogni giorno sempre più. Siamo una provincia dove gli indici di “turismo sanitario” sono altissimi, dove la mobilità passiva verso altre Regioni è alle stelle, dove ci sono malati che vengono rimandati indietro con la più classica delle scuse per scaricare la responsabilità del ricovero sul gettonista del giorno dopo (al costo di 1200 euro al giorno, sia chiaro…). Va tutto bene? Nessuno dice niente?

Ecco, se non vogliamo svegliarci dal giorno della marmotta troppo tardi, è bene dirsele le cose. E in democrazia i luoghi del confronto istituzionale sono le aule dei consigli comunali, provinciali, regionali e del Parlamento. Disertarli non è una azione di buon senso, oltre che di rispetto nei confronti dei cittadini-elettori.

Se negli anni ‘70 e ‘80, quando a Verbania c’erano i 4000 licenziati della Montefibre, i politici e i ministri dell’epoca fossero scappati, cosa ne sarebbe stato della coesione sociale di questa città? Invece vennero, e si presero anche i fischi e gli insulti, perchè la democrazia dell’ applauso e del consenso infinito non è democrazia. E’ principato mediceo. E si costruì un futuro per questo territorio. La stessa cosa che dobbiamo fare oggi.

Perchè la Storia, che ci piaccia o meno, che la si conosca o no, su questo ci giudicherà. E non sarà particolarmente pietosa con le ignavie, le furbizie e gli scaricabarile.

Enrico Borghi

C.S.