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Mangiare consapevolmente | 08 gennaio 2022, 15:00

Alimentazione, uno sguardo alla salute dei bambini

L’Italia è al quarto posto in Europa per problemi di sovrappeso e obesità in età evolutiva. Negli ultimi decenni c'è stato un cambiamento delle abitudini alimentari dei paesi mediterranei

Alimentazione, uno sguardo alla salute dei bambini

L’Istituto Superiore di Sanità si è fatto promotore, sin dal 2007, di Okkio alla Salute un programma di sorveglianza sulla condizione ponderale, le abitudini alimentari e lo stile di vita dei bambini italiani dai 6 ai 10 anni.

Questo programma permette di monitorare nel tempo l’andamento delle abitudini sane e non, in quelli che saranno gli adulti del domani, consentendo importanti riflessioni per la creazione mirata di campagne di prevenzione a livello nazionale.

Di seguito una breve analisi dei dati relativi all’indagine riferita all’anno 2019.

Il 20,4% dei bambini è sovrappeso, il 9,4% è obeso e il 2,4%, pari a 1278 bambini, risulta essere gravemente obeso. Ci sono differenze di genere nella maggiore distribuzione di obesità e sovrappeso, nel primo caso sono maggiormente interessati i maschi mentre nel secondo le femmine.

Relativamente alla distribuzione geografica di sovrappeso e obesità, il primato spetta purtroppo alla regione Campania, dove oltre il 40% dei bambini risulta avere problemi di peso in eccesso, mentre la regione con incidenza minore è la Valle d’Aosta.

Mettendo a confronto i dati raccolti da Okkio alla Salute in un triennio, con i dati di altri paesi europei, emerge che l’Italia è al quarto posto - dopo Cipro, Grecia e Spagna - per incidenza di questi problemi. È interessante notare come, proprio i paesi in cui l’alimentazione dovrebbe basarsi sulla Dieta Mediterranea, si hanno i maggiori tassi di sovrappeso e obesità infantile. Perché questa discrepanza?

Non si tratta di un’incongruenza, ma di uno specchio della realtà di oggi, negli ultimi decenni abbiamo infatti assistito ad un cambiamento radicale delle abitudini alimentari dei paesi mediterranei, verso un’alimentazione occidentale, caratterizzata da eccesso di calorie, grassi e zuccheri semplici a fronte di una riduzione cibi vegetali quali frutta, verdura e legumi.


Analizzando le abitudini alimentari dei bambini italiani, emerge che l’8,7% di loro non fa colazione, mentre il 35,6% fa una colazione inadeguata. Una colazione inadeguata porta il 55,2% di loro a consumare una merenda mattutina eccessiva e poco nutriente. Il consumo di bevande zuccherate/gassate, che dovrebbe essere occasionale, è invece un’abitudine quotidiana nel 25,4% dei bambini. Il 24,3% non consuma sufficiente frutta e verdura. I legumi, che secondo le Linee Guida Italiane dovrebbero essere consumati almeno 3 volte alla settimana, hanno un’incidenza di consumo massima di 1 volta alla settimana per appena il 38,4% della popolazione infantile.

Anche i dati relativi all’attività fisica non sono incoraggianti; si riscontrano infatti percentuali elevate di abitudini familiari che favoriscono la sedentarietà: il 43% dei bambini ha la tv nella propria camera da letto e il 44,5% di loro trascorre più di 2 ore al giorno davanti a tv e videogiochi; dato in aumento se confrontato agli anni precedenti.

Benché negli ultimi decenni si sia registrato un importante incremento demografico urbano, è anche vero che l’Italia è un paese costituito in prevalenza da piccoli centri abitati, dove i bambini potrebbero facilmente raggiungere la scuola a piedi o in bicicletta; nonostante questo il 73,6% di loro viene accompagnato a scuola con l’auto, abitudine che riduce ulteriormente la quota di movimento giornaliero.

Insomma, tanto c’è ancora da fare per migliorare lo stato di salute dei bambini italiani; le istituzioni, la scuola, le aziende di ristorazione collettiva, si stanno impegnando in importanti progetti di educazione e sensibilizzazione in tal senso, ma un grande sforzo va fatto dai genitori che devono saper indirizzare e supportare i propri figli verso queste stesse azioni virtuose, senza vanificare lo sforzo comune.


Cinzia Grassi

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