"Cosa avrebbe detto Scalfaro di fronte a quanto sta accadendo a Roma? Avrebbe ricordato quello che é stato il principio cardine della sua lunga esperienza, e cioè che la politica é servire e non servirsi".
Parlando a margine della funzione religiosa organizzata questa mattina a Novara, in una coincidenza del tutto fortuita con le battute decisive del complicato percorso parlamentare per l’elezione del Capo dello Stato, in ricordo dei dieci anni dalla morte del nono presidente della Repubblica, il nipote di Scalfaro, Paolo Cattaneo, promotore dell'iniziativa, limita a questa citazione il commento all'attualità. Per il resto l'occasione della messa celebrata dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, é stata soprattutto una occasione di ritrovo per una piccola folla di comuni cittadini, tra cui numerosi religiose e religiosi a testimonianza di una ancora vivissima ammirazione per l'uomo e per il politico.
In chiesa anche gli ultimi tre sindaci di Borgolavezzaro, il piccolo paese al confine tra il novarese e la Lomellina, che per Scalfaro era una sorta di "buon ritiro" e il sindaco di Cameri, dove Scalfaro riposa nella tomba di famiglia insieme alla moglie Mariannuzza. Il vescovo Brambilla nella sua omelia ha ricordato quelli che per Scalfaro sono stati "tre pilastri: l'Azione Cattolica, il Concilio e la Costituzione. Scalfaro é stato un esempio nobile di un cristiano che sceglie di giocare nella concretezza della storia i principi e i valori in cui credeva".
Il vescovo ha ricordato l' impegno di Scalfaro negli ultimi anni di vita a difesa della Costituzione, "un impegno strenuo - ha sottolineato monsignor Brambilla - fino alla discesa in piazza". E ha concluso sottolineando come "se Scalfaro fosse qui ci chiederebbe di pregare per l'Italia, in questo momento di particolare difficoltà".