‘’A me non piace, ma temo che la soluzione sia quella delle continuità: Mattarella al Quirinale e Draghi al Governo sino al 20223’’.Così diceva Marco Preioni, ossolano, ex senatore, commentando lo scorso 18 gennaio l’imminente votazione per il Presidente della Repubblica, terminata dopo una lunga schermaglia sabato, con la rielezione proprio di Sergio Mattarella.
Quindi Mattarella va bene?
‘’Non c’ era ragionevole alternativa a Mattarella perché Draghi al governo è unico garante accettato da finanza ed imprese. E Draghi non poteva essere mortificato da un Presidente che non fosse già “collaudato”.
La politica ha tergiversato troppo, bruciando tanti nomi….
‘’I capi partito hanno fatto il loro gioco di parte, come giusto che fosse, ma alla fine hanno dovuto arrendersi alla evidenza.
Ha vinto la Costituzione repubblicana del 1948, che ha disegnato istituzioni con pesi e contrappesi tali da metabolizzare “personale politico” anche di livello non eccelso come quello attuale.
Ha vinto il sistema parlamentare con l’ elezione fatta dai “grandi elettori” ed ha dimostrato che l’ elezione diretta col “presidenzialismo” non serve’’.
I commentatori dicono che il centrodestra ne è uscito male…
‘’Il centrodestra è una costruzione artificiale dovuta ad un sistema elettorale che stravolge l’ indole degli elettori in nome di una formula preconcetta di “governabilità” che dal 1994 in poi non ha funzionato. Meglio il sistema elettorale proporzionale che consente di maggiormente di calibrare ogni partito sulle aspettative vere dei propri elettori “naturali”.
Quanto alle definizioni di destra, centro, sinistra va riscritta la definizione in base ai contenuti ed alle aspettative di azione partitica (art. 49 cost.) e non alla necessità di ammucchiata per superare lo scoglio della legge elettorale del momento.
Berlusconi si è ripreso la scena e merita di essere riabilitato per la sua grande passione politica. Ha mostrato più senso della realtà e rispetto dello Stato di tanti altri protagonisti di queste giornate presidenzialisti.
Salvini non ha certo brillato e ha dovuto prendere atto che la Lega non è esattamente quello che pensa lui.
La Meloni è una “furbetta” che ha trovato una nicchia marginale che ha gonfiato artificialmente giocando sulla situazione di emergenza’’.
Qualcosa però si può dire anche della sinistra….
‘’La sinistra ha mostrato la sua frammentazione politica ed ha usato la sola capacità di resistenza fatta da una organizzazione professionale che vive di sostegni artificiali fatti da chi le paga il sistema di informazione e di pubblicità occulta e “subliminale”.
Il PD è tuttavia in crisi di identità, cercando veltronianamente di mettere insieme tutto ed il contrario di tutto, con l’ ansia di attirare una parte dell’ elettorato 5stelle.
Finita la grande classe operaia e la tutela di milioni di lavoratori, la sinistra deve ogni giorno inventarsi un nuovo potenziale ceto di riferimento per integrare lo “zoccolo duro” in esaurimento del suo elettorato tradizionale. Resiste al voler morire democristiano”.