Un migliaio di agricoltori, allevatori e pastori con trattori e animali al seguito hanno invaso domenica il centro di Torino per la manifestazione della Coldiretti contro le speculazioni.
"I prezzi per le famiglie corrono mentre i compensi riconosciuti ai lavoratori della campagna non riescono neanche a coprire i costi di produzione", hanno spiegato. "L'intera produzione agricola è strozzata dai bassi prezzi e dai maggiori costi dovuti al rincaro dell'energia", dice la Coldiretti "proprio nel momento in cui il settore deve affrontare la difficile emergenza della peste suina nei cinghiali: per quest'ultimo problema servono subito misure di contenimento e risarcimento dei danni".
In piazza Vittorio è stata anche allestita una stalla con dei bovini. C'erano molti giovani agricoltori che esibivano cartelli di protesta: "Il lavoro va pagato", "Non ci ha fermato il Covid, ci provano gli speculatori" e "Il latte delle nostre mucche è la vostra colazione, non possiamo produrre in perdita" sono solo alcuni dei cartelli esibiti dai manifestanti.
Alle 10.30 un piccolo gruppo di trattori ha sfilato per le vie del centro in segno di protesta. Intanto il mercato contadino di Campagna Amica continuerà ad animare piazza Vittorio per tutto il giorno, fino alle 18. E non si escludono altre forme di protesta durante la giornata.
“Tutta la nostra agricoltura piemontese è in difficoltà con questi rincari per cui serve un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e garantire continuità della produzione agricola ed alimentare - hanno evidenziato Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – evitando speculazioni e pratiche sleali lungo le filiere. Chiediamo che il maggior gettito di Iva che arriva dall’aumento dei prezzi al consumo nel carrello della spesa venga destinato dallo Stato al sostegno delle imprese agricole che rappresentano l’anello più debole della filiera. E’ necessario percorrere con decisione la strada degli accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle. ll Pnrr è fondamentale per affrontare le sfide della transizione energetica e digitale e noi siamo pronti per rendere l’agricoltura protagonista utilizzando al meglio gli oltre 6 miliardi di euro a disposizione per superare le fragilità presenti".
Moncalvo e Rivarossa hanno concluso con un appello al Governo poiché "serve sbloccare in tempi brevissimi un flusso di risorse, inspiegabilmente fermo da mesi, capace di accelerare il piano di transizione ecologica e alleviare il peso del debito, senza uccidere la capacità di investimento delle aziende".
(Foto credit Marco Panzarella)