Digitale - 10 aprile 2022, 07:00

Pellicola in vetro temperato: come orientarsi nella scelta

Al giorno d’oggi ci si trova spesso davanti ad un problema ormai piuttosto noto, ovvero che è davvero facile rovinare la superficie del display dello smartphone che si ha a disposizione. Ci vuole davvero pochissimo per graffiarlo o per danneggiarlo, magari anche in seguito ad una caduta oppure ad un urto.

Ecco spiegato il motivo per cui, per proteggerlo nel migliore dei modi, il consiglio migliore da seguire è quello di sfruttare un’apposita pellicola in vetro temperato. Una soluzione che, tra l’altro, porta in dote un vantaggio economico di non poco conto: permette di evitare di spendere decine e decine di euro per poter effettuare una riparazione che avrebbe potuto essere tranquillamente evitata.

I quattro strati delle pellicole in vetro temperato

Le pellicole che vengono realizzate con questo specifico materiale si caratterizzano per essere realizzate con la predisposizione di ben quattro strati. Ognuno di essi presenta una funzionalità ben precisa e, di conseguenza, di cui non si può proprio fare a meno.

Il primo strato è quello che è proprio a contatto con il display dello smartphone. Si tratta di uno strato particolarmente sottile che viene realizzato in silicone e che si caratterizza per avere caratteristiche adesive. L’obiettivo principale da raggiungere con questo primo strato è quello di scongiurare la formazione di antiestetiche bolle. In questo caso, è necessario fare riferimento alla qualità del silicone che viene usato, dato che deve essere il più possibile trasparente.

Il secondo strato è rappresentato da una pellicola che ha uno spessore decisamente ridotto ai minimi termini, creando in un materiale denominato TPU. In questo caso, la funzionalità assicurata è doppia: da una parte c’è bisogno di ammortizzare gli urti e, dall’altra, serve fermare le schegge di vetro nel caso in cui lo strato di vetro temperato presente al di sopra dovesse rompersi.

Il terzo strato, quello sopra il TPU, è rappresentato dal vetro temperato a tutti gli effetti, che deve essere temprato chimicamente per forza di cose. Lo spessore è compreso tra due e tre decimi di millimetro: si tratta di una soglia fondamentale, al di sotto della quale, l’efficacia potrebbe essere notevolmente ridotta.

L’ultimo strato è quello legato alla superficie del vetro che deve essere oggetto di un apposito trattamento oleofobico, che si ricava mediante l’uso di nanoparticelle di un polimero che evita che il grasso delle mani possa penetrare al suo interno e fa in modo di rendere il vetro della pellicola il più possibile simile al tatto rispetto al display originale.

Come orientarsi tra le varie pellicole in vetro temperato

Sono essenzialmente quattro i fattori che vanno presi in considerazione dal momento che fanno la differenza in fase di scelta, tenendo che sono poche le piattaforme online che si occupano della vendita di pellicole in vetro temperato, come ad esempio Smartphonecover.it. Si tratta del materiale che viene usato per la realizzazione della pellicola, della resistenza rispetto ai graffi, del grado di facilità di applicazione sullo smartphone e del livello di durezza.

Sul mercato si possono trovare pellicole realizzato in PET, ovvero polietilene tereftalato oppure in TPU, ovvero poliuretano tempoplastico. Quelle in vetro temperato si caratterizzano per non avere le medesime proprietà auto-guaritive che invece sono peculiari del TPU, ma offrono un grado di resistenza senz’altro maggiore rispetto a ogni possibile alternativa per quanto concerne la protezione rispetto ai graffi e alle cadute.

Altrimenti, una delle alternative più utilizzata è senz’altro quella delle pellicole in nano liquid. Si tratta di protezione che vengono appositamente realizzate per schermi liquidi. Se da un lato sembrano garantire un buon livello di protezione extra, è bene sottolineare come abbiano uno spessore talmente sottile che ci sono elevate probabilità che lo schermo del display possa graffiarsi molto facilmente.