Politica - 14 aprile 2022, 16:57

Piemonte, respinto il ricorso di FdI sull'elezione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regional

Gallo (Pd): "Tar chiude il capitolo ma non cancella le spaccature del centrodestra"

Il Tar del Piemonte ha respinto la richiesta di sospensiva del capogruppo di Fratelli d'Italia, Paolo Bongioanni, sull'elezione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.

Lo rende noto il capogruppo del Pd, Raffaele Gallo, secondo cui la decisione dei giudici amministrativi "chiude il capitolo, durato mesi, a causa delle profonde spaccature del centrodestra, del rinnovo delle cariche dei vertici di Palazzo Lascaris, ma non cancella i problemi della maggioranza che governa il Piemonte che ha mostrato più volte la propria fragilità".

"Quale sarà la prossima tensione? Quale sarà il prossimo problema destinato a creare un'altra rottura nel centrodestra? Il presidente della Giunta regionale Alberto Cirio - prosegue l'esponente dem - esca dal proprio torpore e faccia finalmente chiarezza sulla stabilità della sua maggioranza che sembra sempre più traballante e soprattutto abbia il coraggio di ammettere che, in questi anni, invece di mettersi al servizio dei cittadini piemontesi, come sarebbe stato suo dovere, è stato occupato a cercare di sanare le fratture all'interno dei partiti del centrodestra. Un po' poco per chi voleva imprimere un'altra velocità al Piemonte".

"Il Tar mette la parola fine all’accusa inaccettabile al nostro sistema di voto e agli uffici portata avanti dal Capogruppo di Fratelli d'Italia in merito all’elezione dell’Ufficio di Presidenza. Unico caso in Italia in cui da un ricatto ormai pubblico si passa dalle minacce, ai rimpasti, alle carte bollate", il commento, invece, del capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi. "Resta incredibile che l’Assessore Marrone – la cui escalation non cessa, dalle minacce all'Istoreto ai fondi alle associazioni pro vita alle amicizie filoputiniane – invece di essere cacciato o ridimensionato sia stato promosso", prosegue Grimaldi. "Che un partito come Fratelli d’Italia, che ha iniziato la legislatura con l’arresto del suo recordman di preferenze per voto di scambio, abbia ottenuto ancora più spazio. In quel momento, con un Assessore in manette per i suoi rapporti con la 'ndragheta, avremmo dovuto porre fine alla legislatura, invece oggi FdI alza il tiro, tanto la memoria è corta. Spero che i piemontesi si accorgano in che mani sono finite le loro speranze".

Perentorio il giudizio del gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione: "Arrivati a questo punto pensiamo che Fratelli d'Italia debba prendere una decisione chiara e coerente, decidendo se stare in maggioranza ed in Giunta oppure farci compagnia tra i banchi dell'opposizione. Serve un atto di trasparenza nei confronti dei cittadini e dei propri elettori".

C.S.