Cronaca - 19 maggio 2022, 19:20

Statale 337, si spera di riaprire tra 10 giorni

I frontalieri sono per ora costretti a passare dalla Cannobina e dal lago, dove il traffico è intenso e in crescita anche per i primi turisti

Si parla di una decina di giorni di lavoro. Un lasso di tempo, questo occorrente per consolidare il versante franato a Re, da prendere però con beneficio di inventario.

Si tratta infatti di una prima stima, quindi una decina di giorni, anzi giorni e notti. Già perché la ditta lavora senza sosta grazie ad una torre faro di illuminazione fornita dall’Unione Montana Valle Vigezzo. “Non è facile fare stime precise in questi casi ma si parla appunto di 8-9 giorni e di notti di lavoro” conferma Massimo Patritti, sindaco di Re e vicepresidente dell’Unione Montana Valle Vigezzo.

Ed è quel che sperano anche i circa 1500 frontalieri ossolani, obbligati da ieri a transitare lungo la Cannobina per recarsi al lavoro oltreconfine: il che, tradotto in disagi, significa un allungamento di una ventina di chilometri di tragitto e quasi il raddoppio del tempo occorrente per andare al lavoro (e poi ovviamente anche per fare ritorno a casa alla sera). Ma non è tutto. A preoccupare sono anche alcuni cantieri aperti sulla strada a Brissago. Dal Cantone hanno però assicurato l’impiego di movieri nelle ore di punta. E preoccupa anche l’aumento del traffico lungo la statale 34 del Lago Maggiore, già percorsa dai frontalieri del Verbano e del Cusio.

Ma c’è dell’altro, come evidenzia dal coordinamento provinciale dei frontalieri, Antonio Locatelli: “Stiamo entrando nella stagione turistica e già si vedono in giro in Cannobina i primi camper, quindi aumentano i rallentamenti lungo questa strada già di per sé molto tortuosa. L’auspicio  è che i lavori proseguano celermente e che venga riaperta al più presto la statale 337. Intanto ringraziamo l’ingegnere Fabio Piazzini del Compartimento Strade del Canton Ticino, per il suo interessamento a limitare i nostri disagi durante il transito nei tratti della strada interessata da alcuni cantieri a Brissago”.

Marco De Ambrosis