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Attualità | 05 luglio 2022, 19:30

Sanità: la Regione acceleri sull’ospedale nuovo del Vco

Appello quasi unanime al dibattito organizzato a palazzo Flaim

Sanità: la Regione acceleri sull’ospedale nuovo del Vco

La Regione acceleri sull’ospedale nuovo, individuando la sede, come chiesto a grande maggioranza – 52 a 15 – dall’assemblea dei sindaci dell’Asl Vco venerdì 1° luglio. Questo l’appello quasi unanime uscito dal dibattito di ieri sera, organizzato dal comune di Verbania a palazzo Flaim, su “Sanità ed ospedali. A che punto siamo quale futuro dopo l’ultima proposta della Regione Piemonte? I servizi che mancano per la sicurezza delle cure?”. Un tema in parte superato dalla votazione della scorsa settimana, che ha optato a grande maggioranza per l’ospedale nuovo.

“Abbiamo respinto – ha esordito il sindaco, Silvia Marchionini – il tentativo della Regione di farci passare per immaturi e divisi. Io e il sindaco di Domodossola abbiamo detto le stesse cose”. “È stato il nostro 4 luglio (l’indipendenza degli Stati Uniti, ndr) – ha ribadito il concetto espresso la scorsa settimana in Provincia Giacomo Archetti, sindaco di Vignone e componente la Rappresentanza -, volevano dividerci invece ci hanno uniti, in gran parte almeno. Abbiamo indicato la strada”.

“La scelta, i sindaci, l’avevano già compiuta nel 2015, quando a grande maggioranza s’erano espressi per l’ospedale unico baricentrico a Ornavasso”, ha ricordato Mariano Bolognesi del Comitato Salute Vco. “Da tempo medici ed infermieri hanno indicato come soluzione ottimale l’ospedale unico”, ha aggiunto Paolo Del Vecchio (Cgil Funzione pubblica). Per l’Ordine dei medici ha ribadito l’opzione dell’ospedale unico la dottoressa Adele Sacco: “I medici non ce la fanno più, sia quelli ospedalieri che quelli di medicina generale. Un terzo degli attuali in attività, potendo andrebbe in pensione”.

A difesa di Castelli e San Biagio è intervenuto Vladimiro Di Gregorio, del Comitato in difesa dei Tre Ospedali, intendendo anche il Centro ortopedico di quadrante: “Un solo ospedale non è la risposta ai bisogni del territorio. Se proprio si deve scegliere, si esprimano i cittadini (con un referendum, ndr)”. Dubbi ha espresso anche l’ex consigliere comunale Renato Brignone (Una Verbania possibile, ndr): “Quando sedevo su questi banchi, col dottor Carlo Bava, sostenevamo l’importanza delle emergenze. Mi metto nei panni di chi, affetto da un malore improvviso, deve sottoporsi ad un trasbordo in ambulanza dalla Formazza ad Ornavasso”. Contro l’ospedale unico Ancora Italia che ha distribuito un volantino in margine all’assemblea. “Non è pertanto ammissibile – questo un passaggio del testo – lasciare scoperta Verbania privandola, anche solo parzialmente, di un punto di riferimento sanitario. Ancora una volta ci viene detto che queste scelte sono per il nostro bene, tuttavia noi di Ancora Italia non possiamo esimerci dal sottolineare l’evidente incongruenza e la manifesta ipocrisia dei nostri amministratori, in primis la sindaca Marchionini, esponente del partito che più di tutti ha contribuito negli ultimi 10 anni allo smantellamento del settore sanitario pubblico del nostro Paese”.

A favore della scelta dei sindaci s’è espresso l’ex presidente del Parco nazionale Valgrande, Massimo Bocci. L’ex vice presidente della Regione Aldo Reschigna, oggi alla guida del Consorzio servizi sociali del Verbano, ha avvertito: “La pandemia ci sta lasciando in eredità emergenze psichiatriche, da dipendenza, neuropsichiatriche che richiederanno un efficiente sistema di medicina territoriale”. Tanto Reschigna quanto il consigliere regionale del Pd Domenico Rossi non credono che questa Amministrazione regionale tradurrà in atti l’indicazione dei sindaci. Se ne riparlerà nella prossima legislatura. Luca Caretti (Cisl Piemonte) ha sottolineato la carenza d’organico sia fra i medici che fra gli infermieri. Duro con l’assessore regionale Luigi Icardi e la direttrice generale Chiara Serpieri l’onorevole Enrico Borghi (Pd): “Icardi non trova il tempo di venire qui stasera ma ha trovato il tempo di passare tre ore e mezzo a Omegna per vendere una stabilizzazione del Coq che, in realtà, è una proroga. La direzione generale s’è arrogata il diritto di decidere chi invitare e chi no. Se ci fossi stato avrei chiesto di vedere le carte e avrei denunciato il bluff”.

Redazione

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