- 25 luglio 2022, 18:00

Nuovi spazi sportivi per il carcere di Verbania

Sono stati allestiti con il progetto 'L’ora dello sport’, realizzato grazie alle associazioni del territorio e al lavoro dei detenuti

Nuovi spazi sportivi per il carcere di Verbania

Saranno inaugurati il 4 agosto i nuovi spazi sportivi del carcere di Verbania. La casa circondariale è stata attrezzata con canestri da basket, una rete da pallavolo, porte da calcio e due palestre grazie al lavoro delle associazioni di volontariato e al sostegno di Fondazione Comunitaria, del club Rotary Stresa Pallanza, dell’ordine degli avvocati verbanese e di molti cittadini che hanno contribuito con le loro offerte.

L'iniziativa è nata dopo uno scambio di idee tra la direttrice Stefania Mussio, la Garante dei detenuti Silvia Magistrini e il sindaco Silvia Marchionini. L’associazione di volontariato Camminare Insieme si è poi fatta carico del coordinamento del progetto, chiamato 'L’ora dello sport’. Al taglio del nastro sarà presente anche la Paffoni, con il suo presidente e una rappresentanza della prima squadra e delle squadre giovanili. La cooperativa il Sogno preparerà un piccolo aperitivo.

“La Casa circondariale -spiega la direttrice Stefania Mussio- è un piccolo istituto nel cuore di Verbania, che nel tempo la città ha conosciuto, sostenuto e incoraggiato. Ha bisogno di interventi e iniziative per fare in modo che la quotidianità penitenziaria non diventi un 'tempo fermo', ma un'occasione per crescere. Poter fruire all’interno dell’istituto di spazi per l’attività sportiva e culturale è fondamentale per recuperare valori sociali. Lo sport interiorizza norme collettive, insegna la convivenza e la capacità di sapersi sacrificare per il raggiungimento di un obiettivo. È espressione di valori educativi importanti e aiuta a incanalare l’aggressività: più lo sport è faticoso e impegnativo, tanto più si recupera equilibrio".

"Un ringraziamento particolare, oltre alle associazioni di volontariato che operano nella struttura e al personale penitenziario -conclude la direttrice-, deve essere rivolto anche alle persone detenute che hanno realizzato gli spazi lavorando duramente”.

Redazione

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