Mangiare consapevolmente - 13 agosto 2022, 15:20

Cotture casalinghe, importanti accorgimenti da adottare per la salute di tutta la famiglia

L’acrilamide è una sostanza in grado di causare danni alle cellule nervose. Meglio abituarsi a cucinare i cibi evitando di raggiungere colorazioni marcate

Sicuramente non ne conosci il nome, ma ci entri in contatto ogni giorno, anzi probabilmente l’apprezzi anche. Sto parlando dell’acrilamide.

Nel 2015 l’EFSA - Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – ha attivato delle azioni di comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa sostanza. L’acrilamide è una sostanza in grado di causare danni alle cellule nervose, ed è la conseguenza di una delle tante reazioni chimiche che avvengono durante la cottura degli alimenti. È bene sottolineare che questa sostanza non si forma in tutti gli alimenti e non tutti i metodi di cottura portano alla sua generazione.

Ad oggi si è visto che l’acrilamide è maggiormente presente in alimenti farinacei (pane, prodotti da forno vari, biscotti, fette biscottate etc..) ma anche patate, chips, cereali per la prima colazione e caffè. I metodi di cottura che portano alla formazione di questa sostanza sono: frittura, cottura al forno, arrostitura, così come altri specifici processi di trasformazione industriale. In linea di massima si può affermare che: maggiore è il tempo e la temperatura di cottura, maggiori saranno i livelli di acrilamide presenti nell’alimento.

Ma perché è così difficile “fare a meno” dell’acrilamide? Perché è proprio la colorazione marroncina degli alimenti cotti, tipica della crosticina di superficie che ci piace tanto, ad essere indicativa di una sua presenza in eccesso; in linea di massima, più il cibo è scuro maggiore è la sua concentrazione.

L’industria alimentare, allertata dalle autorità sanitarie, ha già avviato delle misure per ridurre la formazione di acrilamide negli alimenti, quindi, ora lo sforzo da fare è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica nel porre attenzione a tutto ciò che viene cucinato in casa.

Pensiamo al pane che ben tostiamo ogni mattina, o alla pizza che ci piace solo se ha una crosticina marroncina, e i biscotti preparati per i bambini che lasciamo dorare in forno. Per preservare la salute nostra e della nostra famiglia dovremo abituarci a cucinare i cibi evitando il raggiungimento di colorazioni marcate.

Altri accorgimenti che possiamo adottare:

  • variare spesso le modalità di cottura, preferendo bollitura e cottura al vapore

  • mettere in ammollo le patate in acqua fredda per almeno 30 minuti, prima di procedere alla cottura

  • non cuocere gli alimenti in pezzi troppi piccoli

  • per la frittura: utilizzare unicamente olii idonei, eliminare eventuali briciole o pezzi di alimenti che vi possono sedimentare, non superare la temperatura di 175° C

Infine, online è possibile reperire scale cromatiche che aiutano a stimare i livelli di acrilamide nell’alimento in relazione alla sua colorazione.




Cinzia Grassi