Sabato 12 novembre alle 15 si è tenuta l’inaugurazione del restauro del lavatoio di Calasca Dentro chiamato “Ul Burnè” (per contrazione dal tedesco “brunnen”-“fontana”) . La ristrutturazione , effettuata con intonaci speciali e interventi di rinforzo strutturale è stata promossa dal locale gruppo alpini, (che quest’anno festeggia il novantaduesimo anniversario) guidato dal capogruppo Claudio Cappelli. Il Comune ha sostenuto le spese per i materiali.
Dopo la breve cerimonia inaugurale svolta da don Fabrizio Cammelli e dalla sindaca Silvia Tipaldi, si è tenuto un momento di convivialità. Secondo una ricerca prodotta nel 2010 dagli alunni della scuola primaria di Calasca (ora soppressa), il lavatoio risale al 1706. Era diviso, com’era consuetudine per quei tempi, nella zona per le persone e in quella per gli animali.
Nel 1877 subisce una ristrutturazione “ a spese di questo cantone della cassetta benefattori romani” come si evince da un’epigrafe posta tra le arcate. Un cartello sottostante riporta le indicazioni igieniche e le sanzioni a cui erano sottoposti i contravventori. Una seconda ristrutturazione in relazione al programma DOCUP 2000/2006 promosso dalla comunità montana Monte Rosa, nell’ambito del piano 'Paesaggi e patrimoni culturali' prevedeva la rimozione delle lamiere di copertura e la posa di un tetto in piode, ma l’intervento previsto non andò a buon fine. Il “lavatoio monumentale” meriterebbe di essere nobilitato con una adeguata copertura in sintonia con gli edifici storici che lo circondano tra cui la casa natale del venerabile Tojetti (1680-1764)poco distante dal “Burnè”.
Ecco di seguito l’elenco dei volontari che, coordinati da Claudio Cappelli, hanno restaurato l’edificio: Daniele Rigotti, Roberto Piffero, Dino Macri, Giuseppe Tagliaferri, Lorenzo Bonfadini, Cristian Marta, Giorgio Battaglia, Patrik Zinetti, Flavio Lometti, Roberto Novaria, Paolo Piana, Lucia Badini, Susy Fattalini, Nicolas Tagliaferri,Roberto Spini, Sonny Zinetti, Roberto Rolando, Manuela Rigoli, Piero Perlotti.