Confine - 01 dicembre 2022, 14:06

Anziani truffati in Canton Ticino, arrestata una cittadina croata di 36 anni

E' accusata di raggiri nel Locarnese per spillare soldi e preziosi alle vittime, anche per decine di migliaia di franchi; in carcere era già finito anche un altro croato di 40 anni

Nell’ambito di un'inchiesta su una serie di truffe commesse prevalentemente nel Locarnese a danno di anziani è stata recentemente arrestata in Canton Ticino una 36enne cittadina croata. 

Il modus operandi ricalca analoghi raggiri già emersi in passato. A una prima fase in cui la vittima viene avvicinata con svariati sotterfugi, ne segue una seconda scandita da reiterate richieste di denaro. L'obiettivo è quello di colpire nell'animo gli anziani, muovendoli a compassione.

Questo sulla base di una fitta trama di storie inventate che nel corso del tempo vede intrecciarsi difficoltà finanziarie, famigliari da mantenere, precarietà, gravi problemi di salute e prospettive di ottenere risarcimenti, in un crescendo di pretese sempre più insistenti ed esose.

Gli autori arrivano così a ottenere beni preziosi e somme di denaro, in alcuni casi anche per diverse decine di migliaia di franchi.

L’ipotesi di reato è quella di truffa. L’inchiesta, svolta dalla Polizia cantonale e coordinata dalla Procuratrice pubblica Francesca Nicora, ha già permesso di accertare numerosi raggiri e ha visto finire in detenzione anche un 40enne anch'egli croato il cui ruolo è al vaglio.

L’invito rivolto alla popolazione da parte della polizia cantonale è quello di mantenere una sana diffidenza verso questo genere di richieste di solidarietà, non dandovi alcun seguito. Lo scopo è infatti unicamente quello di ottenere in maniera truffaldina un indebito profitto.

Per evitare sgradite sorprese, si ribadiscono alcuni utili consigli:

  • Di fronte a questo genere di richieste di denaro, domandare sempre aiuto/consiglio a famigliari o amici.
  • Se si presenta qualcuno in cerca di aiuti finanziari, anche urgenti, non farlo accedere alla propria abitazione.
  • Non fornire dati personali, informazioni su legami famigliari o abitudini di spostamenti/appuntamenti a persone non appartenenti alla propria cerchia di conoscenze.
  • In caso di dubbio, contattare immediatamente la Polizia cantonale al 117.

Eventuali parti lese o testimoni sono infine invitati a contattare la Centrale comune d'allarme (CECAL) allo 0848 25 55 55 

Redazione Varese