Premosello omaggia la famiglia Chiovenda a 150 anni dalla nascita del grande giurista Giuseppe, nato nel 1872 e morto nel 1937. Lo fa presentando il quaderno 'Gente Nostra' dedicato all'infanzia e all'adolescenza del grande giurista e intitolando un ponte del paese alla figlia Beatrice.
L'11 dicembre, il ponte di Premosello vicino a Villa Chiovenda, conosciuto come “ponte in cima”, sarà dedicato alla storica dell'arte Beatrice Chiovenda, figlia del grande giurista Giuseppe Chiovenda, nata nel 1901 e morta nel 2002. L'idea è partita dal gruppo culturale 'Gente Nostra' , per ricordare i 150 anni della nascita di Giuseppe Chiovenda e i 20 anni della scomparsa della storica dell'arte ed ha avuto l'appoggio del Comune di Premosello e di altri enti del paese. Alla cerimonia sarà presente l'amministrazione comunale, il gruppo 'Gente Nostra', il figlio di Beatrice Chiovenda, Antonio Canestro, lo storico Enrico Rizzi e interverrà Fiorella Mattioli Carcano presidente dell'associazione Cusius, parteciperanno inoltre rappresentanti di enti ed associazioni del paese.
“Già avevamo in mente di dedicare il ponte a Beatrice Chiovenda – spiega lo storico Silvano Ragozza- , poi due mesi fa abbiamo avuto una bella sorpresa: abbiamo trovato tra le carte della famiglia Chiovenda il disegno del vecchio ponte in cima realizzato dalla nonna di Beatrice Chiovenda. Il ponte fu distrutto durante l'alluvione del 1900 e ricostruito nel 1901 anno in cui nacque Beatrice”.
Alle 14.30 ci sarà l'intitolazione del Ponte in cima e a seguire a Villa Chiovenda lo storico Enrico Rizzi, presidente della Fondazione Monti della quale Beatrice fu a lungo presidente, e lo storico e ricercatore Silvano Ragozza terranno una conferenza dal titolo “I Chiovenda una famiglia di geni”. Verrà inoltre presentato il quaderno 'Gente Nostra' dedicato all'infanzia e all'adolescenza di Giuseppe Chiovenda a 150 anni dalla sua nascita.
“Nel quaderno – spiega lo storico Silvano Ragozza – sono contenute delle poesie di Chiovenda scritte a 13 anni e c'è la cronaca di una gita in Val Grande di Giuseppe Chiovenda compiuta all'età di 16 anni descritta con una meticolosa indicazione dei tempi di percorrenza delle tappe”.