Proponiamo ai nostri lettori un'escursione che ci è stata segnalata dalla redazione di Aosta del nostro gruppo editoriale. Un breve tremila alla portata di tutti da affrontare durante un fine settimana nella splendida e vicina val d'Aosta.
Per chi ama la montagna, la quota magica di tremila metri viene facilmente superata, ma per i curiosi non preparati, famiglie con figli in tenera età, anziani in buona salute e altre persone non avvezze alla fatica, trovare una cima di facile accesso e di brevissima salita non è facile, escludendo a priori le cime con impianti che ne solcano la sommità (es. Punta Helbronner sopra Courmayeur).
Un “escamotage” ci porta a esaminare quelle cime “avvicinabili” con impianti o valichi solcati da strade che si approssimano a tale quota senza raggiungerla, obbligando quindi il “fruitore” a usare le gambe per toccarne la cima.
Tre esempi concreti di cime con queste caratteristiche (rimanendo in Piemonte, Francia confinante e Valle d’Aosta) sono:
- Pan di Zucchero, dislivello (460 m), quota partenza ( 2748 m), quota vetta (3208 m) grado di difficoltà EE – ore 1,30, partenza dal Colle dell’Agnello sopra Pontechianale
- Punta Sommeiller, dislivello (340 m), quota partenza (2.993 m), quota vetta (3333 m), grado di difficoltà EE – ore 1,15, partenza dal Colle Sommeiller sopra Bardonecchia, raggiungibile solo in jeep -
- Pointe des Lessieres, dislivello (271 m), quota partenza (2770 m), quota vetta (3041 m), grado di difficoltà EE - ore 1, partenza dal Colle dell’Iseran (oltre il Colle del Moncenisio) .
Accanto alla statua dello stambecco
Quindi pur restando su cime a modesto dislivello da fare a piedi, l’indice di difficoltà EE significa per escursionisti esperti e il dislivello da fare non scende mai sotto i 200 m. Quindi (ci piacerebbe essere smentiti da altri ricercatori in questo campo) ci sentiamo di affermare che la cima a 3000 m più breve e facile di tutte sia quella che qua sotto vi proponiamo, anche perché (senza entrare troppo nel personale) causa i ben risaputi problemi che mi assillano, ci sono salito pure io, aiutato dall’amico Giampiero, pur partendo a tarda ora, con tempo nuvoloso, con un vento invernale e con la prima neve in quota. In più faceva molto freddo e tutto invitava a rinunciare, ma in montagna mi trasformo, perché se avessi trascinato i piedi come in città non sarei mai giunto in vetta, anche se prima di quest’invalidità ero salito molte volte oltre i 4000 metri!
Prima di fornirvi i dati tecnici della salita desideriamo farvi anche notare che la quota influisce con andamento inversamente proporzionale sulle nostre capacità di prestazione fisica: più si sale e più la soglia di affaticamento si abbassa, quindi si va più lenti.
Tutto ciò è in relazione con la diminuzione della pressione di ossigeno, elemento essenziale per il funzionamento del metabolismo umano. A 3000 metri la pressione d’ossigeno si riduce già del 30% rispetto al livello del mare e il nostro corpo comincia a risentirne: un escursionista molto ben allenato a questa quota si deve rassegnare a una riduzione di oltre il 25% delle proprie prestazioni rispetto alle basse quote.
Relazione Tecnica:
Corno del Camoscio o Gemshorn dal Passo dei Salati, dislivello (145 m), quota partenza (2.881 m), quota vetta (3026 m), grado di difficoltà E (facile senza neve), partenza dal Passo dei Salati raggiungibile nei mesi estivi con 2 tronchi di ovovie che partono da Gressoney Staffal – ore per salire in vetta: 30 minuti. Quindi in assoluto questo è il più facile e il più comodo "tremila" da raggiungere.
Con la recente cabinovia dei Salati (20 euro A/R) il dislivello è davvero insignificante; ma il panorama e la possibilità di muoversi nei dintorni, rendono la gita soddisfacente. Usciti dalla stazione di arrivo della cabinovia, imboccare il sentiero che passa sotto la parete dirupata della cima in esame.
Facendo riferimento a una statua di uno stambecco, visibile da lontano, qua giunti si svolta a sinistra su traccia abbastanza evidente contrassegnata dalla scritta con freccia bianca su sfondo verde: “Percorso Botanico”, per la larga cresta che porta in cima senza difficoltà. Panorama grandioso verso il massiccio del Monte Rosa, sulla punta Giordani ed il Lyskamm orientale e le cime più prossime della Valle Sesia: lo Stolemberg (3202 m) ed il Corno Rosso (3023 m) di più difficile ascesa anche se di breve accesso.
Discesa: seguendo lo stesso itinerario di salita.