Confine - 12 aprile 2023, 14:10

Truffa del "falso nipote" in Canton Ticino: in manette due italiani in frontiera

I due uomini, di 57 e 46 anni, sono sospettati di aver preso parte al raggiro ai danni di un anziano al quale hanno sottratto diverse migliaia di franchi e di aver tentato un'analoga truffa non andata a segno

Sono stati arrestati nei giorni scorsi in Canton Ticino due cittadini italiani, un 57enne e un 46enne, entrambi residenti in Piemonte, sospettati di aver preso parte a delle truffe del "falso nipote".

Il modus operandi ricalca quello evidenziato a più riprese in passato nelle sue numerose varianti. Negli ultimi casi segnalati, gli autori (spacciandosi per una persona attiva in campo medico o per un agente di polizia) chiedono con insistenza un'importante somma di denaro necessaria a coprire le cure di un congiunto stretto affetto da una grave malattia o incorso in un incidente della circolazione.

Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione (poche ore vista la serietà della situazione), mettono pressione sulla vittima e la spronano a immediatamente consegnare il denaro a disposizione o gli averi custoditi in casa.

I due uomini sono in particolare sospettati di essere coinvolti in un raggiro ai danni di un anziano del Luganese (per un ammontare di diverse migliaia di franchi) e in un analogo tentativo avvenuto nel Sottoceneri.

Sono stati fermati, a bordo di una vettura con targhe italiane, in entrata in Svizzera al valico di San Pietro di Stabio dai collaboratori dell'UDSC. Gli arresti sono stati resi possibili grazie all'intensa attività investigativa messa in atto dalla Polizia cantonale con il supporto tecnico della Polizia Città di Lugano.

Le ipotesi di reato nei loro confronti sono di truffa aggravata e infrazione alla Legge federale sugli stranieri. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.

Negli ultimi giorni si sta registrando un'importante recrudescenza di questo genere di truffa. Gli ultimi episodi hanno interessato in particolare il Luganese e il Mendrisiotto, ma tutto il Canton Ticino è toccato dal fenomeno.

Redazione Lugano