/ Anzasca

Anzasca | 23 giugno 2023, 16:10

Pellegrini da tutta la diocesi al santuario di Anzino per le patronali

La festa di Sant'Antonio ha visto l’arrivo di molti fedeli a piedi. Accolta solennemente la nuova reliquia di San Bernardo d’Aosta

Pellegrini da tutta la diocesi al santuario di Anzino per le patronali

Per le feste patronali di S. Antonio (martedì 13 giugno) e S. Bernardo d’Aosta (domenica 18 giugno) il santuario di Anzino ha accolto una folla di pellegrini giunti da tutta la diocesi di Novara.

S. Antonio - 13 giugno

La festa di S. Antonio, partecipatissima nonostante il maltempo in Ossola, ha visto l’arrivo di moltissimi pellegrini a piedi attraverso i sentieri delle valli e i Cammini di S. Antonio; provenivano dalla Valsesia, dal Cusio, dall’Ossola. Moltissimi hanno dormito in paese la notte prima della festa e altrettanti hanno attraversato i passi alpini di notti, con un rito che si ripete da più di tre secoli.

Messa delle ore 6.00: celebrata da Don Aldo Re, Don Gabriele Romagnoli, Don Giuseppe Vanzan nel loro 50° di ordinazione. Messa delle 7.00 e delle 8.00 celebrate da P. Oliviero Svanera, ex rettore della pontificia basilica del Santo a Padova, e dal suo confratello Fra’ Gelindo, del convento di Treviso.

La sera del 12 giugno conferimento dell’anzinese benemerito a Padre Oliviero per l’aiuto dato alla comunità di Anzino in occasione del 350° del santuario nel 2019; sono stati attribuiti attestati di menzione speciale a Don Romagnoli, Don Re e Don Vanzan per il loro anniversario sacerdotale e il legame con Anzino.

La messa solenne e il vespro sono stati presieduti da Mons. Jean Marie Lovey, vescovo di Sion e già superiore generale dei canonici del Gran San Bernardo, che ha superato le barriere linguistiche predicando agevolmente in italiano. Nella mattinata la consueta processione con la ripartenza dei pellegrini non si è potuta tenere a causa della pioggia; è stata posticipata al pomeriggio durante il vespro.

Accanto a Mons. Lovey il parroco don Fabrizio Cammelli e i sacerdoti della zona e amici del santuario.

Il maltempo non ha fermato i numerosi devoti che sono arrivati numerosissimi a portare le proprie preghiere al santo davanti al quadro “miracoloso” giunto da Roma nel 1669 ad Anzino durante una strabiliante fioritura di gigli in inverno, secondo la tradizione.

San Bernardo d’Aosta patrono di Anzino

Nella sera di giovedì 15 la celebrazione della Santa Messa solenne di S. Bernardo, patrono di Anzino, ha visto la partecipazione della comunità del paese e delle parrocchie della valle Anzasca.

Conferenza di E. Rizzi

Nell’ambito delle feste l’Istituto Pubblico di Anzino ha organizzato una serata di presentazione del volume “Il genio degli ossolani nel mondo” con l’autore di E. Rizzi, che ha presentato in particolare due figure di rilievo internazionale di origine anzinese: Pietro Quaroni (ambasciatore che accompagnò Alcide De Gasperi ai trattati di Parigi) e Ludovico Quaroni (architetto di fama mondiale). Rizzi ha presentato anche la figura di San Bernardo nella cornice dei festeggiamenti anzinesi.

Festa dei SS. Antonio e Bernardo - Una nuova reliquia in dono ad Anzino

La parrocchia di Anzino ha richiesto e ottenuto dalla diocesi di Novara il dono di una nuova reliquia del patrono S. Bernardo. La reliquia è stata estratta il 15 giugno dalle urne che contengono i resti mortali del santo, morto a Novara nel 1081 di ritorno da una missione presso l’imperatore Enrico IV.

Bernardo è un santo venerato in Alto Piemonte, Val d’Aostra, Savoia, Svizzera che nel 1923, cent’anni fa, fu proclamato patrono delle Alpi e dei loro abitanti da papa Pio XI, anch’egli alpinista e protagonista di famose ascensioni, una delle quali sulla est del Monte Rosa.

Da allora bernardo ha assunto un grandissimo rilievo e per la comunità di Anzino è stato un onore e una gioia ricevere una reliquia del santo che nelle sue dimensioni è una delle più grandi al di fuori della città di Novara. Si costituisce infatti di un frammento di circa 1 cm di lunghezza delle ossa del santo.

La reliquia è stata accolta la mattina di domenica in Piazza Marconi, e portata poi in processione alla chiesa parrocchiale con la presenza delle donne in abito tradizionale, delle guide alpine di Macugnaga e del gruppo alpini di Bannio Anzino; è seguita la messa solenne con la processione del corpus Domini, presiedute da don Goffredo Sciubba, parroco di Santa Maria degli angeli di Saremo (IM). La santa messa è stata cantata dal Coro Polifonico di Varzo che ha eseguito la Missa Brevis di W. A. Mozart.

Nel pomeriggio il vespro con la processione lungo il percorso delle cappelle e la statua di S. Antonio di Padova.

Il santuario di S. Antonio di Padova in Anzino

Il santuario di Anzino costituisce il più importante centro di devozione a S. Antonio in diocesi di Novara fin dal 1669, quando in paese giunse la pala d’altare che raffigura i

miracoli del santo portoghese con al centro la visione del Gesù Bambino. La tela era stata dipinta a Roma e donata da benefattori del paese ivi emigrati e impegnati nel commercio del vino (una storia di emigrazione che si protrasse fino al XX sec.). La tradizione popolare narra che durante il trasporto della tela da Roma ad Anzino, nelle situazioni di pericolo o al passaggio delle dogane, il quadro, si rivelasse completamente bianco per poi tornare dipinto una volta passati i momenti più difficili. Il quadro giunse così ad Anzino nel gennaio del 1669 e nei prati innevati del paese fiorirono i gigli. Il paese per questo festeggia il santo anche a gennaio ogni anno.

Grazie al quadro e alle grazie che avvennero da subito ad Anzino il paese divenne meta di pellegrinaggi da tutta l’Ossola, dalla Valsesia, dal Cusio, Verbano e dalla diocesi di Novara, collocandosi così alla pari degli altri importanti santuari diocesani e divenendo celebre in tutto l’Alto Piemonte.

San Bernardo d’Aosta patrono di Anzino

Patrono di alpinisti, scalatori e sciatori, secondo alcune fonti San Bernardo nasce ad Aosta, secondo altri documenti, invece, in Francia, a Mentone (Alpi dell’Alta Savoia) intorno al 1020. La famiglia lo fa studiare per indirizzarlo verso il sacerdozio. Ad Aosta Bernardo è molto rispettato e amato per le sue doti di grande predicatore, capace di trasformare tante persone malvagie e dedite al vizio e al peccato in anime buone e timorate di Dio. A Bernardo, diventato arcidiacono della Cattedrale di Aosta, i superiori affidano una missione difficile e importante. Lo mandano sul Monte Bianco (la vetta più alta delle Alpi) e in questo luogo impervio deve costruire dei rifugi per accogliere i pellegrini che dall’Italia si dirigono verso la Svizzera e la Francia.

A quei tempi non c’erano le strade e le gallerie di oggi. Si viaggiava a piedi. E molti pellegrini si perdevano in mezzo alle bufere di neve. Alcuni morivano di freddo perché non c’era nessuno ad aiutarli. Bernardo parte con entusiasmo e arriva a due valichi che, in suo onore, verranno chiamati Gran San Bernardo (situato a oriente del Monte Bianco, collega la Valle d’Aosta con la Svizzera), e Piccolo San Bernardo (si trova sul valico occidentale, 300 metri più basso, e collega la Valle d’Aosta con la Francia). In questi luoghi di montagna Bernardo fa costruire un monastero e due ostelli per accogliere i viandanti, offrire loro da mangiare e un riparo.

Con i suoi monaci, innamorati di Gesù e della montagna, che come lui seguono la Regola di Sant’Agostino, Bernardo va alla ricerca dei dispersi, di chi non riesce più a trovare la strada, accompagnato da grandi cani dal pelo lungo, dall’aria buona e con la borraccia colma di liquore appesa al collo: i famosi cani di razza San Bernardo che, ancora oggi in montagna, vengono addestrati per cercare e soccorrere i dispersi in mezzo alla neve. Bernardo, però, non muore tra le sue montagne. Egli non ha mai smesso di predicare e di portare la pace. Durante uno dei suoi viaggi si ferma a Novara, dove finisce i suoi giorni nel 1081. Qui, nel duomo, sono custodite le sue spoglie. Viene festeggiato il 15 giugno e ad Anzino la domenica successiva al 13 giugno.

Il santo è l’originario patrono di Anzino, ma il suo culto passò un po’ in secondo piano con l’avvento della devozione a S. Antonio di Padova. In paese viene festeggiato da allora assieme al santo francescano.

I cammini di S. Antonio

Il prossimo appuntamento estivo ad Anzino sarà nel mese di luglio con il pellegrinaggio inaugurale del primo tratto segnato come “Cammino di S. Antonio” attraverso la Val Mastallone. Un percorso che valorizza un cammino vecchio di secoli lo rende un nuovo strumento di diffusione del messaggio del santo francescano. Le date precise saranno comunicate in seguito.

(Foto Susy Mezzanotte)

Per info www.santuarioanzino.it

C.S.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A FEBBRAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore