Il Piemonte va a caccia di nuovi turisti grazie alle vie storiche di montagna, con il Vco a fare la parte del leone. E’ quanto emerge da un recente articolo pubblicato sulle pagine di un quotidiano nazionale, che esalta il nostro territorio quale punto di riferimento per questo tipo di sviluppo.
E’ vero che le vie di montagna sono presenti e diffuse in tutte le province della regione – sono 70 in tutto quelle censite –, ma solamente nel Verbano Cusio Ossola sembrano avere un particolare fascino. Per attrarre turisti tutto l’anno, dall’Italia e dall’estero, si punta dunque sui percorsi che ridanno vita a strade militari o pastorali. Un reticolo di itinerari battuto a suo tempo da commercianti, contrabbandieri, pastori, migranti, pellegrini e non soltanto.
Oggi, grazie anche agli stanziamenti regionali erogati per la sistemazione e promozione – circa un milione e 600 mila euro tra il 2022 e il 2023 – queste strade si possono percorrere a piedi, in bicicletta o con mezzi fuoristrada a due e quattro ruote. Per quanto riguarda il Vco, spiccano tra le altre le vie quella del Sempione (che se nel Medioevo era una mulattiera, in epoca Napoleonica diventò via di collegamento diretto tra Milano e Parigi) oppure la linea Cadorna (nella foto). Quest’ultima, presenta sul percorso trincee, ospedaletti, casermette e bunker della Prima Guerra mondiale.
Spostandosi nella vicina Valsesia si può andare alla scoperta di antichi villaggi Walser, presenti anche in Val Anzasca, oppure a conoscere i luoghi della predicazione di Fra’ Dolcino e dei suoi seguaci perseguitati e condannati come eretici tra il XIII e il XIV secolo.