Tronchi e legname trasportato da una parte all’altra della montagna. I monti della Valle Vigezzo hanno conosciuto in passato un fiorire dell’attività di disboscamento. Un mondo fatto di boscaioli e di teleferiche. Tra gli impianti più conosciuti figura la vecchia teleferica Girola, un capolavoro di ingegneria, posata nel 1931 per lo sfruttamento dei boschi della Valle Onsernone. Era lunga ben 9 chilometri: partiva dai Bagni di Craveggia, a Fondomonfracchio, dove saliva fino agli oltre 2000 metri della Bocchetta di Moino. Qui proseguiva in galleria, per formare una stazione d’angolo. Poi ripartiva in discesa fino alla Siberia di Craveggia, dove i tronchi venivano caricati sui carri trainati da cavalli oppure sulla ferrovia, per essere trasportati a Domodossola.
Per ricordare l’importanza che la teleferica Girola rappresentava per la Valle Vigezzo, l’Associazione Culturale Valle dei Bagni organizzerà una giornata ricca di iniziative il prossimo 4 agosto. L’annuncio è stato dato da Lora Gubetta, presidente dell’Associazione, durante una partecipata serata organizzata presso i locali dell’ex Orfanotrofio. Presenti al tavolo dei relatori anche gli artigiani del legno Mario De Ambrosis e Davide Allesina, che hanno realizzato un modello in scala della teleferica e che sarà visitabile insieme ad una mostra il 4 agosto. Nel frattempo, è in fase di redazione anche un libro, a cura dell’architetto Marianna Uttini.