Attualità - 15 settembre 2024, 12:00

Beura Cardezza sogna il centro di documentazione agroalimentare: "Progetto ambizioso"

Il sindaco Davide Carigi spiega: "Stiamo cercando i finanziamenti necessari, delusi dalla risposta della regione Piemonte"

Il comune di Beura Cardezza continua a puntare su un progetto ambizioso: quello della realizzazione di un centro regionale di documentazione agroalimentare nell’immobile acquistato dal comune dalla Rete ferroviaria italiana.

Sono numerosi gli elementi che compongono questo progetto, nato in fase progettuale nel 2021: la creazione di un centro di formazione professionale; una piattaforma regionale dei prodotti agroalimentari; il passaporto etico delle produzioni agroalimentari protetto da marchio europeo nei 27 paesi Ue e nel Regno Unito; la creazione di un centro di microbiologia predittiva; la costruzione di un lavoratorio BL3 per l’esecuzione di produzioni sperimentali al fine di documentare il comportamento della flora lattica caratteristica dei prodotti e il destino dei patogeni in corso di produzioni altamente contaminate; un settore destinato a consumatori fragili quali bambini oncologici, disabili, ex detenuti o tossicodipendenti).

“Il tutto nasce con il supporto tecnico del dottor Paolo Boni, presidente del Consorzio De Alimentaria Qualitate che vanta un’esperienza in campo dell’agroalimentare tra le più importanti in campo nazionale e non solo, che insieme all’amministrazione comunale di Beura Cardezza ha elaborato questo progetto ambizioso ed unico nel suo genere”, spiega il sindaco Davide Carigi. “Il progetto per essere realizzato ha ovviamente bisogno del finanziamento necessario, che abbiamo cercato con molti confronti con la regione Piemonte, in particolar modo con assessori competenti della precedente amministrazione”.

Questi ultimi, tuttavia, “devo dire con rammarico che hanno deluso molto, in quanto non hanno compreso il vero valore di questo progetto – prosegue il primo cittadino -. Addirittura, grazie all’interessamento del consigliere regionale Alberto Preioni, ora sottosegretario alla presidenza della regione Piemonte, e alla lungimiranza di un autorevole funzionario regionale, si erano già trovate le risorse per impostare seriamente il progetto. Purtroppo, poi, tali risorse già impegnate ufficiosamente per la nostra amministrazione hanno trovato un’altra collocazione sul bilancio regionale”.

“Recentemente, oltre ad aver coinvolto importanti aziende nel settore dell’agroalimentare per un eventuale finanziamento ci siamo rivolti anche al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – continua il sindaco di Beura Cardezza - per il fatto che il sottosegretario Patrizio La Pietra, in occasione della sua visita sul nostro territorio, ha trovato molto interessante tale azione e, forte della sua autorevolezza, confidiamo che il confronto con la nuova compagine regionale possa accogliere questa importante azione. Per questo confidiamo anche nell’importante ruolo che ha assunto il sottosegretario Alberto Preioni, che già da tempo aveva visto di buon occhio il progetto. Ci siamo confrontati anche con il presidente della provincia del Vco Alessandro Lana: anche lui ha percepito intelligentemente l’opportunità che il progetto potrebbe dare al nostro territorio e di conseguenza confidiamo anche nel supporto della provincia stessa”.

“Il progetto – chiarisce ancora Carigi - che ad oggi purtroppo ha visto lievitare i costi a due milioni di euro a fronte del milione e mezzo di tre anni fa, darebbe la possibilità a pieno regime di impiegare 20/30 professionalità qualificate, soprattutto fra i giovani, oltre ad essere uno strumento incredibile a vantaggio di tutto il comparto dell’agroalimentare nazionale e non solo, vista la posizione strategica di confine e la presenza dello Scalo Domo2. È vero – conclude il sindaco - a Beura Cardezza siamo ambiziosi, ma non vedo perché non dovremmo esserlo anche per il bene di tutto il nostro territorio. Quindi noi continueremo a sollecitare la regione Piemonte che comunque ha in capo le competenze riguardanti il progetto, congiuntamente ad altri enti e realtà affinché si possa dare vita a questa straordinaria azione”.

Letizia Bonardi