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Enogastronomia | 16 ottobre 2024, 11:00

Cala il sipario su Gente di Lago e di Fiume: la soddisfazione di chef Marco Sacco FOTO E VIDEO

Successo per questa edizione che ha avuto anche due momenti, al Piccolo Lago, che hanno celebrato i prodotti a km zero e la creatività degli chef

Cala il sipario su Gente di Lago e di Fiume: la soddisfazione di chef Marco Sacco FOTO E VIDEO

L'edizione numero sette di Gente di Lago e di Fiume si è chiusa con l'incontro con gli studenti al teatro Il Maggiore di Verbania, un momento di divulgazione e conoscenza per le nuove generazioni alle quali si è parlato di territorio, di economia, di professioni legate al cibo.

Sono stati quattro giorni in cui si è celebrato il pesce di lago, risorsa unica che Marco Sacco e la sua squadra dell'associazione hanno voluto celebrare dal punto di vista culinario, economico e scientifico. Una serie di eventi che hanno portato il territorio su testate nazionali e sui social, grazie anche alla presenza di una quarantina di influencer con migliaia di follower che hanno raccontato il lago Maggiore e le sue eccellenze gastronomiche ma non solo.

"Un grandissimo successo - commenta Marco Sacco, chef del ristorante Piccolo Lago e ideatore del festival - partiamo da Pallanza, il sabato sera con la Mixology, questa nuova esperienza, ed è stata bella, il paese ha risposto molto bene. Quanto accaduto sull'isola lo sappiamo, è una tradizione ormai. Bellissimo vedere tutti questi chef che cucinano, tra cui quelli di Singapore, con il loro piatto dedicato anche alla carpa".

E al Piccolo Lago due serate, la domenica e il lunedì, per continuare a celebrare chef e cibo. La prima, domenica, con una vasta rappresentanza degli chef presenti sull'isola che hanno proposto i loro piatti iconici e lunedì sera il "mercato" dei produttori locali. "Abbiamo invitato i produttori della zona, massimo 50 km da qui, quindi prodotti a chilometro zero. Abbiamo fatto la spesa, buttato sulla griglia, i nostri chef hanno giocato e si sono divertiti con il cibo, gli ospiti assieme a noi". Eventi in cui si è valorizzata la creatività degli chef, tra cui Matteo Sormani e Andrea Lo Cicero, e i produttori, alcuni molto piccoli, che hanno portato le loro eccellenze, dal Bettelmat al bitter al mirtillo, dai salumi ai prodotti della panificazione. Dalla Formazza sino al novarese. Un tripudio di formaggi, salumi, mieli, e poi la polenta, piatto povero quanto ricco di sapore e cultura.

"Senza contaminazione non c'è evoluzione - ha ribadito Sacco - gli chef sono importanti perché dal nome del risotto "alla Borromeo" può venir fuori qualunque piatto. Pesce non solo in cucina ma anche economia. Valorizzare i pesci non autoctoni o invasivi come il siluro, e sviluppare ricette interessanti, è anche un modo per creare economia al pescatore, altrimenti non venderebbe il pesce".

Miria Sanzone

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