/ Territorio

Territorio | 11 dicembre 2024, 15:30

Uncem celebra la Giornata internazionale della montagna: "Patrimonio di vita civica"

Lo fa citando le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Papa Francesco

Uncem celebra la Giornata internazionale della montagna: "Patrimonio di vita civica"

Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), celebra la Giornata internazionale della montagna – che si festeggia ogni 11 dicembre – citando le parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Papa Francesco hanno rivolto, rispettivamente, alla stessa Uncem e ai sindaci dei piccoli paesi.

“La montagna non è solo l'evidente spazio di raccolta di beni del Paese, ma, con i suoi 3.850 comuni, rappresenta un decisivo patrimonio di vita civica – le parole del Presidente Mattarella -. Ed è a questo patrimonio di valori che occorre guardare, ai suoi abitanti che, in questi 77 anni di vita democratica, si sono battuti per affermare gli elementari principi costituzionali di eguaglianza fra i cittadini, alimentandola con l'esperienza dei Consigli di Valle, espressione dell'identità dei territori, della solidarietà tra i comuni. Come è naturale – prosegue il Presidente della Repubblica - nuove sfide si aggiungono, imposte, oggi, dai mutamenti climatici, dalla struttura demografica del Paese; sfide che rilanciano la questione della tutela ambientale come centrale per la sopravvivenza e il progresso di tante parti d'Italia e dell'intero Paese. Le alluvioni continuano a rammentarcelo, con lutti e distruzioni. A questo scopo, è lecito interrogarsi su quali debbano essere gli strumenti più opportuni per affrontarle e, insieme, per fornire risposta alle possibilità di inverare il dettato costituzionale circa la specificità riconosciuta in Costituzione alla montagna”.

“I piccoli comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità – le parole di Papa Francesco -. I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza. Alla radice di questi divari c'è il fatto che risulta troppo dispendioso offrire a questi territori la stessa dotazione di risorse delle altre aree del Paese. C'è in gioco qualcosa di più grande che la qualità della vita e la cura dei territori, che pure meritano ogni sforzo. Da sempre, e anche oggi, sono le aree marginali quelle che possono convertirsi in laboratori di innovazione sociale, a partire da una prospettiva che consente di vedere i dinamismi della società in modo diverso, scoprendo opportunità dove altri vedono solo vincoli, o risorse in ciò che altri considerano scarti. Le pratiche sociali innovative, che riscoprono forme di mutualità e reciprocità e che riconfigurano il rapporto con l'ambiente nella chiave della cura chiedono di essere riconosciute e sostenute, per alimentare un paradigma alternativo a vantaggio di tutti”.

l.b.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore