Questa mattina, lunedì 10 febbraio, il Comune di Domodossola ha commemorato il Giorno del Ricordo, istituito per onorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. La cerimonia si è svolta presso il Largo delle Vittime delle Foibe Istriane, in via Borgnis, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose, delle associazioni locali e di numerosi studenti.
Dopo la deposizione di una corona in onore delle vittime, ha preso la parola il sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, che ha sottolineato l'importanza della memoria storica. Nel suo intervento ha ricordato le sofferenze degli italiani costretti a lasciare le proprie terre e il dramma di chi trovò la morte nelle foibe. Citando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha evidenziato come per troppo tempo questa tragedia sia stata dimenticata e abbia rappresentato "una pagina strappata della nostra storia".
Il sindaco ha poi fatto riferimento al romanzo Bambino di Marco Balzano, che racconta la condizione degli italiani dell’Adriatico orientale nel dopoguerra, sottolineando come la conoscenza e il ricordo siano strumenti essenziali per evitare che simili tragedie si ripetano. Infine, ha reso omaggio a Norma Cossetto, giovane istriana brutalmente uccisa nel 1943, il cui sacrificio è simbolo della tragedia delle foibe.
A seguire, il professor Marcello Landi ha tenuto l’orazione ufficiale, ripercorrendo i drammatici eventi che hanno portato alla firma del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947. Ha evidenziato come quell’accordo abbia segnato per l'Italia un momento di dolore e di perdita territoriale, lasciando senza patria migliaia di connazionali. Ha poi concluso con un messaggio di speranza, sottolineando il valore della memoria e della giustizia storica.
Alle 11.00, presso l’aula magna della scuola media statale Floreanini, si è tenuto un incontro con gli studenti per un momento di riflessione. Durante l’evento sono stati letti alcuni testi e alternati brani musicali, in un’occasione di approfondimento e sensibilizzazione per le nuove generazioni.