Cultura - 02 marzo 2025, 12:00

Il rapimento di Giuliana Sgrena e il coraggio di Nicola Calipari raccontati sul grande schermo

Il 6 marzo esce il film “Il nibbio”, nel quale la giornalista di origine ossolana è interpretata da Sonia Bergamasco

Sono trascorsi vent’anni dal 4 marzo 2005, giorno in cui la giornalista Giuliana Sgrena – originaria di Masera – fu liberata in seguito ad un rapimento a Baghdad da parte di un gruppo armato della resistenza irachena. Lo stesso giorno Nicola Calipari, agente dei servizi segreti italiani (Sismi) che ha condotto le trattative per il suo rilascio, fu ucciso dal “fuoco amico” di un soldato statunitense mentre si trovava a bordo di un’auto insieme alla stessa Sgrena, sacrificando la propria vita per proteggere la giornalista.

Una storia ben impressa nella memoria degli italiani e non solo, e che ora viene raccontata sul grande schermo in un nuovo film, “Il nibbio”, prodotto da Notorius Pictures e in uscita al cinema il 6 marzo. La pellicola ripercorre la storia di Nicola Calipari, alto dirigente del servizio per le informazioni e la sicurezza militare. In particolare, segue gli eventi accaduti nei 28 giorni che precedettero i tragici fatti del 4 marzo 2005.

L’obiettivo del film è quella di rendere omaggio ad un eroe silenzioso della storia italiana a vent’anni dalla sua scomparsa. Un uomo che ha speso la sua intera vita al servizio della pace, ricoprendo ruoli di primissimo piano nelle operazioni in Iraq. Tra queste, la lunga negoziazione per il rilascio di Giuliana Sgrena, giornalista de “Il Manifesto” originaria dell’Ossola, che il 4 febbraio 2005 fu rapita a Baghdad, rimanendo prigioniera per un mese esatto.

“Il nibbio” vede protagonista Claudio Santamaria nei panni di Calipari, mentre il personaggio di Giuliana Sgrena è affidato a Sonia Bergamasco. La regia è di Alessandro Tonda.

l.b.