Il 4 aprile alle 18.00 all'Auditorium Bertamini del Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola verrà presentata l'opera “Carteggio di Antonio Rosmini con i propri familiari”. Nei due volumi sono raccolte oltre 800 lettere che il filosofo e teologo roveretano ha scambiato con il padre Pier Modesto, la madre Giovanna dei conti Formenti, lo zio Ambrogio, la sorella maggiore Giuseppina Margherita, il fratello minore Giuseppe Maria e la cognata Adelaide Cristani De Rallo.
Quella che emerge dalla corrispondenza familiare è in sostanza un’autobiografia che ci aiuta a scoprire il Rosmini meno conosciuto, intimo. Interverranno i curatori Padre Ludovico Maria Gadaleta rosminiano, Eleonora Bressa, bibliotecaria della Biblioteca Rosminiana, e Michele Dossi, docente di filosofia presso all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trento. L’opera è pubblicata da edizioni Rosminiane Sodalitas di Stresa.
L'opportunità per avvicinarsi alla figura del Beato Antonio Rosmini attraverso le sue lettere è offerta dalla Fondazione Paola Angela Ruminelli e dal Centro Studi Internazionale di Stresa con la collaborazione dell'Associazione Culturale Mario Ruminelli e la partecipazione dall'Associazione Amici di Rosmini. L'incontro sarà moderato da Maurizio Rogora della Fondazione Ruminelli.
Il lavoro di ricerca e ricostruzione documentale ha coinvolto 13 archivi tra Rovereto, Trento, Pavia, Stresa, Milano, Modena per un totale di 1385 pagine, oltre alle 150 pagine circa dedicate ai saggi introduttivi dei curatori e altri strumenti di corredo per lo studio e l’approfondimento.
“Gli scambi epistolari ricostruiscono un profilo poco noto del filosofo roveretano, che, in questo contesto, riveste i panni di figlio amorevole, nipote riconoscente, fratello premuroso, cognato affettuoso. Pur nelle sue incombenze di filosofo, diplomatico, politico, fondatore - scrive in una nota stampa per la presentazione la suora rosminiana Benedetta Lisci - Rosmini non ha mai tralasciato gli affetti familiari, legame fondamentale con la sua Rovereto, dove ogni ritorno era una boccata d’aria corroborante”.
“I grandi eventi dell’800 – prosegue suor Benedetta - restano nello sfondo per far spazio alle vicende personali, alle notizie di vita quotidiana, alla cronaca spicciola di cui Antonio veniva puntualmente informato dai propri cari. La missione filosofica di Rosmini è solo accennata velocemente in una lettera alla madre, mentre spicca l’amore di Rosmini per il Calvario di Domodossola, Stresa e per il Novarese, sua seconda patria. In filigrana si coglie quanto e come Rosmini, nei suoi periodici ritorni in patria, rendesse partecipi i propri cari delle vicende personali che lo vedevano impegnato a lungo lontano da casa”. I due volumi, dedicati ad Umberto Muratore (per 37 anni direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani, scomparso nel 2022) sono un’ulteriore pietra miliare nella futura ricostruzione organica dell'epistolario di Rosmini”.