Attualità - 01 maggio 2025, 08:00

Rinnovata la collaborazione tra Aree Protette dell’Ossola e le Università di Milano e dell’Insubria

Siglata una nuova convenzione triennale per proseguire le ricerche scientifiche sull’ambiente alpino e rafforzare le attività di divulgazione

L’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola rinnova il suo impegno nel campo della ricerca scientifica, confermando la collaborazione con due prestigiose università lombarde: l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi dell’Insubria. È stata infatti firmata una nuova convenzione triennale che rafforza il legame già consolidato tra le istituzioni, puntando non solo a proseguire le attività di ricerca, ma anche a sviluppare nuovi strumenti di divulgazione e sensibilizzazione.

Il cuore di questa collaborazione rimane l’Alpe Veglia, straordinario scrigno naturale, considerato uno degli hotspot geomorfologici più importanti dell’intero arco alpino. È qui che da anni studiosi e ricercatori conducono indagini sui processi naturali che modellano il paesaggio, ma anche sugli effetti del cambiamento climatico sulle aree alpine e sui ghiacciai.

Nel dettaglio, l’Università degli Studi di Milano, attraverso il Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio”, porterà avanti studi sull’evoluzione geomorfologica del territorio, approfondendo anche discipline come la dendrogeomorfologia e la geopedologia, che analizzano rispettivamente gli alberi e i suoli per ricostruire la storia dei fenomeni naturali.

Parallelamente, l’Università degli Studi dell’Insubria, con il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate, continuerà le sue ricerche sugli impatti del cambiamento climatico sulla criosfera e sui paesaggi alpini e polari, con particolare attenzione alle zone proglaciali e periglaciali e alla ricostruzione delle dinamiche paleoclimatiche.

Le attività si integreranno anche con i progetti transfrontalieri Interreg Italia-Svizzera “GeoNet” e “Blitzart”, che vedono l’Ente delle Aree Protette dell’Ossola tra i partner, a conferma della dimensione internazionale e strategica di queste ricerche.

Accanto all’attività scientifica, la nuova convenzione punta con decisione anche alla divulgazione: l’obiettivo è trasformare i risultati delle ricerche in strumenti didattici, eventi e iniziative pubbliche, capaci di avvicinare cittadini, scuole ed escursionisti al valore scientifico, ambientale e storico del territorio alpino.

a.f.