Una nuova legge per la sicurezza delle strade. L'ha approvata oggi il Consiglio regionale: si tratta di un provvedimento che fa del Piemonte la prima Regione in Italia ad adottare una normativa organica sulla materia, dopo gli impulsi della direttiva europea che risale al 2019. La nuova norma rappresenta un passo decisivo verso un sistema più efficiente e integrato di monitoraggio e prevenzione dell’incidentalità stradale che interviene sull’organizzazione della circolazione e sulla valutazione del rischio. “È una legge innovativa che ci pone all’avanguardia a livello nazionale - ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Gabusi -. Con questo testo offriamo alle Province e alla Città metropolitana uno strumento concreto per programmare gli interventi prioritari sulla rete viaria, migliorare la sicurezza dei cittadini e ridurre il numero di vittime e feriti sulle nostre strade”.
In particolare, il provvedimento disciplina nel dettaglio l’ambito di applicazione, individua chiaramente i soggetti competenti, stabilisce le tempistiche di attuazione e introduce criteri e metodologie per la valutazione della sicurezza stradale, i controlli preventivi, le ispezioni periodiche e la formazione del personale incaricato. Entro il 2025 saranno approvate dalla Giunta le disposizioni attuative, che definiranno nel dettaglio le modalità operative previste dalla legge. Per quanto riguarda poi la sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti, la Regione ha previsto uno stanziamento iniziale di 200mila euro per gli anni 2026-2027 a favore delle Province e della Città Metropolitana di Torino.
L'appoggio del centrodestra
Una proposta di legge che ha trovato il voto favorevole del centrodestra. "L’obiettivo che si pone questo disegno di legge è di adempiere a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale, fornendo uno strumento regionale che disciplini la materia a livello locale e che, tramite la corretta gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali, sotto il profilo dell’organizzazione della circolazione, contribuisca al raggiungimento degli obiettivi in materia di riduzione dei sinistri e del numero delle vittime di incidenti stradali - dice per Fratelli d’Italia Marina Bordese, vicepresidente della II Commissione -. Il disegno di legge proposto individua il campo di applicazione della normativa e, in maniera univoca, il soggetto competente, oltre a definire le tempistiche di applicazione, affermando il principio secondo il quale la gestione della sicurezza stradale costituisce uno degli strumenti efficienti ed efficaci, ai fini della programmazione degli interventi prioritari”. E pure il capogruppo di Fdi, Carlo Riva Vercellotti, plaude: “Rendere più organizzata la progettazione e la gestione delle infrastrutture viarie per migliorare la sicurezza è un fatto che riteniamo particolarmente positivo. Altrettanto positivo è favorire l’aggiornamento periodico del personale e quindi la formazione per migliorare le competenze professionali del personale tecnico. Crediamo che questo provvedimento vada nella direzione giusta, le strade vanno curate, manutenute col rigore e l’attenzione che meritano. In Italia l’intervento delle amministrazioni pubbliche, in questi anni, ha consentito di ridurre gli incidenti in modo considerevole. Allo stesso modo, anche in Piemonte vogliamo contribuire a rendere le nostre strade luoghi più sicuri”.
Le critiche dell'opposizione
Mentre dalle opposizioni non hanno tardato a levarsi le voci di critica. "La nuova legge regionale relativa alla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali avrà un’unica conseguenza: quella di scaricare i costi e le responsabilità sulla Città Metropolitana, sulle Province e sui Comuni, in particolare su quelli più piccoli che hanno in gestione strade extraurbane. La Giunta Cirio ha voluto far fare al Piemonte la figura del primo della classe (siamo la prima e unica Regione ad adottare un provvedimento del genere), lasciando però il cerino acceso in mano ai sindaci", dicono i consiglieri regionali del Pd, Nadia Conticelli e Alberto Avetta. "Questa legge rischia di generare significativi scompensi nel sistema di gestione delle strade provinciali e comunali, perché impone a Province e Comuni molte nuove incombenze che richiederanno più personale e più risorse, mentre lo stanziamento della Regione è di appena 200mila euro. Fondi del tutto insufficienti. Basti pensare che la Città Metropolitana di Torino, che gestisce 2.900 km di strade, dovrebbe investire ogni anno 12 milioni di euro per le sole asfaltature. Come si può obbligare gli enti locali ad assumere più personale, a garantirne la formazione, ad effettuare controlli e ispezioni, a valutare e certificare la sicurezza delle strade e a intervenire laddove sia necessario senza garantire i soldi necessari a finanziare queste attività? La Giunta Cirio ha approvato una legge che non garantirà più sicurezza sulle strade piemontesi ma aumenterà oneri e responsabilità a carico dei sindaci".