Ha preso il via nella mattinata di oggi, venerdì 23 maggio, il presidio organizzato da un gruppo di cittadini in piazza Rovereto a Domodossola per chiedere il cessate il fuoco e l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. L’iniziativa è stata lanciata da Giancarlo Lotto, a cui si è unito un gruppo di comuni cittadini, nato spontaneamente e senza l’appoggio di associazioni o partiti, e prevede un presidio permanente – con una tenda che è stata allestita al centro della piazza – e un digiuno a staffetta che vedrà impegnati, a turno, i partecipanti 24 ore su 24 fino a mercoledì 28 maggio.
“Siamo qui per questi bambini e queste bambine che nella Striscia di Gaza, dopo le bombe, stanno ora subendo la morte per fame – spiega il promotore Giancarlo Lotto -. Crediamo che questo sia un abominio e speriamo che il nostro gesto smuova le coscienze di tutti, a partire dai nostri concittadini. Deve esserci un limite all’autodifesa di Israele: questa non è difesa, ma è lo sterminio di un’intera generazione. La domanda è: che colpa ne hanno loro? Perché uomini, donne e bambini devono morire di fame? Noi diciamo a gran voce: non in nostro nome. Lo diciamo a tutte le amministrazioni e al governo dell’Europa che rimanendo silente diventa complice”.
“Dobbiamo valorizzare il fatto che questa iniziativa è nata dal basso, senza il cappello di nessuno – le parole di don Renato Sacco, vicario parrocchiale di Villadossola -. Credo che questo sia un valore importante perché è un modo per abbattere i muri. Iniziative come questa sono fondamentali per rompere il muro dell’indifferenza, dell’ipocrisia e della complicità. Sicuramente gesti sono inutili, non possono cambiare le cose, ma a volte i gesti sono più forti dell’utilità che si misura”.
Don Renato Sacco ha poi invitato i cittadini ad aderire ad un’altra iniziativa, questa volta promossa a livello nazionale: nella giornata di sabato 24 maggio chiunque potrà appendere alle proprie finestre o balconi un lenzuolo o un telo bianco. Un gesto simbolico per dimostrare ancora una volta la vicinanza e il rispetto per tutti coloro che hanno perso la vita a Gaza, che nasce dal fatto che gli unici aiuti umanitari che vengono attualmente forniti nella Striscia non sono destinati ai vivi, ma sono sudari e teli con i quali avvolgere i morti.
Il presidio di Domodossola proseguirà ininterrottamente, dunque, fino a mercoledì 28 maggio. Una giornata simbolica, quella scelta per terminare il digiuno: intorno alle 17.15, infatti, l’iniziativa si concluderà con un intervento di Luisa Morgantini. Quest’ultima, originaria di Villadossola, è ex vicepresidente del parlamento europeo e da sempre impegnata in difesa del popolo palestinese e presidente di AssoPace Palestina. Dopo il suo intervento presso il presidio, Morgantini si sposterà alle 20.30 a Villadossola per un incontro pubblico, insieme a don Renato Sacco, dedicato proprio al tema “Palestina, una pace impossibile?”.