Regione - 24 giugno 2025, 10:19

Salviamo le scuole di montagna, Uncem a Valditara: “Evitare nuovi abbandoni”

Appello al ministro dell’Istruzione del presidente piemontese, Colombero: “Serve una riforma vera per garantire il diritto allo studio nelle aree interne e montane”

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che riconosce la specificità delle scuole montane e stabilisce che possano essere chiuse solo in casi eccezionali, il presidente di Uncem Piemonte, Roberto Colombero, torna a chiedere al Governo un passo concreto: l’apertura di un tavolo di lavoro permanente, con esperti di territori, indire e rappresentanti degli enti locali, per affrontare in modo strutturale il futuro dell’istruzione nelle aree montane e nei piccoli Comuni.

«La sentenza n. 2202 del 2025 è importante – afferma Colombero – ma da sola non basta. Sancisce un principio, quello della tutela delle scuole nei territori fragili, ma serve un’azione politica vera. Serve il coraggio di riorganizzare il sistema scolastico montano con nuovi modelli, superando parametri numerici e logiche centralistiche».

Il riferimento è alla Legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni, che già prevedeva un piano nazionale per scuole e trasporti nei territori marginali, mai attuato. Una mancata applicazione che, insieme a tagli e accorpamenti, ha messo a dura prova il diritto allo studio nelle vallate alpine e appenniniche. «Nel 2021 erano stati abbassati i parametri per le dirigenze scolastiche, poi di nuovo alzati nel 2023: segnali contraddittori, che testimoniano quanto manchi una strategia condivisa e duratura» sottolinea Colombero.

Da qui l’appello al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: «È ora di aprire un confronto serio, strutturato, permanente. Insieme a Comuni, esperti di demografia, formazione, educazione, geografia ed economia. Per pensare a scuole di valle che integrino tutte le fasce d’età, dai 3 ai 14 anni, investendo sui convitti alpini, come quello virtuoso di Ormea, e sostenendo economicamente i docenti come già avviene in Piemonte grazie all’intervento della Regione. Serve anche rivedere i servizi di pre e post scuola, indispensabili per le famiglie».

La proposta di Uncem è chiara: non servono solo deroghe o sentenze, ma un vero patto educativo per la montagna, in grado di fermare lo spopolamento e garantire uguali diritti a tutti gli studenti, ovunque vivano.

«I Sindaci – conclude Colombero – sono spesso costretti a lottare da soli, arrabbiati e frustrati. Ma alla giusta indignazione devono seguire decisioni politiche. La scuola è la madre di tutte le battaglie per la montagna e per il futuro del Paese. È da lì che dobbiamo ripartire».

a.f.