Sanità - 27 giugno 2025, 14:30

Casa di riposo di Premosello, un gruppo di cittadini: “Concessione, parrebbe, poco vantaggiosa”

''E' sempre stata un’eccellenza, ma così manca un adeguato ritorno per la collettività''

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di un gruppo di cittadini in merito alla situazione della Riss di Premosello, al centro negli ultimi mesi di un acceso dibattito pubblico e politico. Al cuore della questione, la recente concessione ventennale della struttura alla cooperativa sociale Quadrifoglio di Pinerolo e alla Fondazione Massimo Lagostina Onlus di Omegna, le quali gestiscono anche le Case di Riposo di Omegna e Vogogna.  – Secondo i firmatari della lettera– “comporterebbe una perdita di controllo pubblico, un ritorno economico ridotto e un impatto negativo sul numero di posti letto disponibili”.

“Attualmente – affermano – la Riss conta 79 posti letto accreditati, suddivisi in 44 per Rsa, 11 Alzheimer e 24 per la continuità assistenziale, a cui si aggiungono 10 posti privati nel nuovo nucleo COVID, realizzato in precedenza e autorizzato dalla Regione ai sensi dell'8 ter.", per un totale di 89 posti.

Tuttavia, a seguito della ristrutturazione prevista nella vecchia Rsa, che non porterà a un ampliamento ma a un adeguamento alla normativa regionale, “i posti verranno ridotti”, sostengono, “e con i 10 del nucleo COVID, si arriverà a 72 posti letto complessivi. A questo si aggiunge la perdita della sala polivalente  ad uso di tutti i cittadini, nonché  ad uso del Consiglio Comunale, intitolata al benefattore Don Stoppini, che sarà trasformata in centro diurno”.

Secondo i cittadini: “l’investimento complessivo di 2,2 milioni di euro Iva inclusa non dovrebbe essere considerato come spesa netta per Quadrifoglio e la Fondazione Massimo Lagostina ,trattandosi di “una partita di giro”, per gran parte degli investimenti, tra cui le attrezzature, arredi, cucina e accessori, che a fine concessione, fra 19 anni, saranno da sostituire in quanto vetusti”.

“Dividendo l’investimento per gli anni di concessione si ottiene un ammortamento di circa 104.000 euro l’anno, che grava su Quadrifoglio. Eppure, a fronte di un canone teorico da 288.000 euro calcolato secondo la comparazione con altre strutture simili  tra cui parrebbe,  anche quelle di  Asl VCO date in concessione (circa 4.000 euro a posto letto annuo), il Comune incasserà solo 25.500 euro l’anno, continuando però a sostenere la manutenzione straordinaria”.
 

La sottrazione tra l'ipotetico canone annuale di euro 288.000, meno l'investimento annuo dei concessionari di circa EURO 104.000 all'anno, determina un netto ipotetico annuale di euro 184.000 e non un canone annuo di euro 25.500.

“Anche la sala prelievi, nuova , e' operativa già dal 2020 all’interno del nucleo COVID, che ospita anche la guardia medica e il Ciss Verbano. Il servizio prelievi non è mai stato riattivato dopo il Covid, nonostante la disponibilità degli spazi”, denunciano i cittadini.

“La casa di riposo è sempre stata un’eccellenza, ma con questa concessione si consegna agli operatori economici privati senza un adeguato ritorno per la collettività, venendo meno a quello spirito sociale alla base della nascita della nostra Casa di Riposo nata da lasciti e dalla volontà di tre comunità che volevano proteggere le persone più indegenti e fragili, quali gli anziani e gli ammalati”.

I cittadini ricordano che sulla vicenda pende un esposto alla Procura della Repubblica di Verbania, firmato da “decine di cittadini e da tutta la minoranza consiliare che si è battuta in tutte le sedi”. 

Avvenenti Ebe, Romeo Wanda , Monti Sergio, Turra Natalia, Romeo Adriana, Isotta Nicoletta, Addamo Antonino, Pasquarelli Adele, Gulino Maria, Dilettuoso Filippo, Ferraris Antonella, Mara Zanoli.
 

Redazione