Territorio - 03 luglio 2025, 08:00

Stop alle polemiche sul Piano Aree Interne e lo “spopolamento irreversibile”: Uncem chiede investimenti mirati e riforme per la montagna

Il presidente Bussone e il vicepresidente Fasciani invitano a superare le divisioni e puntare su una nuova programmazione europea 2026-2034 che rafforzi servizi, governance e investimenti nelle aree interne e montane

Il recente dibattito nato attorno al Piano nazionale per le aree interne, e in particolare al controverso paragrafo che parlava di uno “spopolamento irreversibile” di alcune zone del Paese, continua a far discutere, ma Uncem – l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – ha deciso di dire basta alle polemiche, ritenute sterili e dannose.

Quel passaggio del Piano, approvato dal Ministro Foti alla presenza di Uncem meno di un mese fa, è stato già eliminato proprio per tutelare l’unità e la coesione del Paese, valori su cui tutti devono lavorare con impegno. Tuttavia, sottolineano Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, e Luigi Fasciani, vicepresidente vicario, cancellare una frase non basta: occorre affrontare con serietà e concretezza la questione degli investimenti per le aree interne e montane.

Il nodo cruciale riguarda le risorse economiche che saranno messe a disposizione dal 2026 al 2034 attraverso la nuova programmazione europea e nazionale. “Non possiamo limitarci a una visione frammentata, che guarda solo al Mezzogiorno o considera le differenze territoriali solo come un problema tra nord e sud”, spiegano Bussone e Fasciani. “Servono politiche che integrino la Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), la Strategia delle Green Community e la Strategia per la Montagna, favorendo investimenti pubblici e privati capaci di rafforzare il tessuto produttivo, i servizi e la qualità della vita”.

Altro punto fondamentale, evidenziato da Uncem, è la necessità di una vera riorganizzazione istituzionale. “Non bastano le Province – affermano – bisogna chiarire per ogni livello di governo, Regioni e Comuni compresi, chi fa cosa, con quali risorse e con quali strumenti. Solo lavorando insieme, superando campanilismi e personalismi, si può invertire la rotta verso lo spopolamento”.

Uncem propone un rafforzamento della collaborazione tra enti locali, incentivando forme di cooperazione sovracomunale e intercomunale, con funzioni chiare e finanziate per Province e Unioni montane, in modo da valorizzare la specificità dei territori montani e delle aree interne. “È il momento di riforme concrete, non di parole – concludono Bussone e Fasciani – e chiediamo al Ministro Foti e al vicepresidente della Commissione europea Fitto di promuovere finalmente un’Agenda europea e nazionale per le montagne e le aree interne. Solo così potremo davvero evitare che lo spopolamento sia irreversibile”.

a.f.