Digitale - 18 luglio 2025, 09:49

Il passaggio dai negozi di scommesse fisici alle scommesse online in Italia

Negli anni ‘90 ci fu il boom delle agenzie fisiche in Italia, le strade iniziarono a pullulare con insegne luminose dei vari Snai, Sisal e via discorrendo. Il modello “corner” inglese funzionava bene ed era apprezzato anche a livello sociale.

Decine di (principalmente) uomini si riunivano negli angoli dedicati al gioco dei bar per discutere e guardare insieme le partite, pronosticare risultati e piazzare scommesse. 

Sembrava un modello di business fiorente e la simbiosi con il bar era perfetta. Tuttavia, la transizione digitale che prese piede da lì a poco cambiò in poco tempo lo scenario.

La Nascita del Betting Online 

I primi anni del 2000 segnano la nascita delle scommesse online nel mondo, anche se non in Italia. Gli appassionati però iniziano a sperimentare le prime puntate telematiche giocando su siti esteri. 

Nel 2006, al fine di contrastare il gioco illegale e l’elusione fiscale derivante dal gioco non regolamentato, vengono legalizzate:

· le scommesse a distanza a quota fissa,

· i giochi di abilità a distanza con premi in denaro.

ADM inizia di conseguenza a rilasciare le prime concessioni a siti di scommesse alle prime piattaforme italiane e a quelle straniere, segnando di fatto l’inizio di una migrazione verso il digitale.

Perché gli utenti preferiscono l’online

L’innovazione di carattere informatico ha fatto sì che le opzioni di scommessa aumentassero nel tempo e con esse anche i vantaggi e le comodità del gioco online. 

L’accessibilità a quote in tempo reale a qualsiasi ora e il poter giocare senza dover uscire di casa hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusione del betting telematico nel nostro paese. 

Con il tempo sono arrivate altre feature come le promozioni, ad esempio il betsson bonus benvenuto, la possibilità di scommettere su partite in corso e l’assistenza in diretta.

Strumenti che hanno definitivamente spostato la grande massa degli scommettitori sulle piattaforme online. 

Se poi si considera che il payout medio dei portali di scommessa su internet si aggira intorno al 91,9% contro l’82,4% delle agenzie fisiche (studio AGIMEG Novembre 2024), ecco che il quadro è completo.

Come si stanno adattando i bookmaker tradizionali

Gli operatori che avevano fortemente investito sul betting fisico si sono dovuti velocemente adoperare per non perdere la priorità acquisita negli anni a livello di brand awareness.

Bookmaker come Lottomatica (Sisal), Goldbet e Snai sono divenute piattaforme omnichannel, con l’implementazione di app mobile, sito desktop e prenotazioni per giocate future tramite codici alfanumerici e QR.

Questo modello di business ibrido ha permesso a queste piattaforme di mantenere la clientela affezionata al fisico, spesso di età avanzata, rendendole competitive anche per le nuove generazioni.

Dipendenza e Accesso Minorile 

Se i vantaggi per i giocatori nel passaggio dalle scommesse fisiche a quelle online sono tangibili, la transizione ha portato anche nuove problematiche che prima erano presenti in misura minore. 

L’accesso minorile e la dipendenza dal gioco sono i due rischi principali. ADM si adopera per garantire un ambiente di gioco sicuro e controllato, tramite un Know Your Customer (KYC) rigoroso e alert automatici, ma fatica a contenere fenomeni come quello del gioco illegale.

Piattaforme Illegali Offshore

Portali come Stake operano in una zona grigia, tramite licenza ottenuta in paesi come Curacao, che pur avendo come unico requisito il versamento di una cifra irrisoria (circa 15.000 dollari), permette loro di stringere accordi di sponsorship importanti, come i moltissimi streamer, il rapper Drake, squadre di calcio come l’Everton o il team Sauber in F1.

Ciò aumenta l’appeal di queste piattaforme agli occhi dei più giovani, tentati dalle pubblicità truffaldine e le promesse di soldi facili. Una volta entrati nelle reti di gioco illegale, i giocatori italiani non sono più tutelati dalle leggi vigenti in materia nel nostro paese e vengono esposti a rischi di truffa e furto di dati, senza menzionare che la tutela della salute del giocatore è pressoché nulla.

Le piattaforme off-shore hanno causato un danno importante all’economia italiana, con EGBA che stima una perdita che si aggira tra i 30 e i 40 miliardi di euro annui, ovvero tra il 20 e il 25%.

La sfida per ADM negli anni a venire è proprio riuscire a recuperare la maggior parte degli introiti e dei giocatori, prevenendo al tempo stesso che i più giovani vengano tentati di iscriversi tramite campagne informative ed educative.

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I.P.