Db cargo Italia ha ribadito l’annunciata chiusura del deposito di Domodossola con il conseguente trasferimento dei 15 lavoratori, tutti ossolani, in Lombardia.
E’ una lenta ma inesorabile smobilitazione delle compagnie ferroviarie da Domo 2. La stessa società italiana che fa capo alla ‘’casa madre’’ tedesca, un anno fa, aveva annunciato il suo disimpegno dallo scalo ossolano. Decisione che aveva dato origine ad un incontro in prefettura per capire se nel piano industriale di Db Cargo ci fosse ancora spazio per il mantenimento dell’attività allo scalo merci ossolano.
Nel dicembre 2024 era stato annunciato che i tre treni dall’Ossola a Reggio Emilia – che servivano a trasportare ceramica – sarebbero stati dirottati sulla linea Gottardo-Chiasso. Col ricollocamento in altre sedi dei 24 dipendenti (tra cui 12 macchinisti) occupati a Domo 2.
‘’L’azienda ha ribadito questa posizione più volte ma per quanto riguarda il trasferimento dei 15 lavoratori non è stato ancora deciso nulla. Ci sarà sicuramente un incontro’’ afferma Francesco Sasso, sindacalista della Filt Cgil.
Il quadro occupazionale resta difficile perché pochi mesi fa la società Ralpin aveva annunciato la cessazione, dal 12 dicembre 2025, della cosiddetta “autostrada viaggiante Rola’’, che gestisce il traffico alpino su rotaia di interi autocarri. Con il risultato che le Ferrovie Federali Svizzere avevano annunciato che 40 lavoratori rischiavano il posto di lavoro a causa della volontà di interruzione anticipata del contratto da parte della ditta, nonostante l’elevata domanda da parte della clientela.
Domo 2 rischia di restare ancora una cattedrale nel deserto visto che il suo rilancio è legato a quello della linea del Sempione, il cui potenziamento e miglioramento resta ancora molto distante. Col rischio che l’eliminazione dei trasporti ferroviari portino sulle strade del Vco sempre più camion.