Attualità - 18 settembre 2025, 16:24

Nuova Legge Montagna: le Guide Alpine diventano presidio centrale delle professioni di montagna

Un provvedimento storico che ridisegna il ruolo delle comunità montane, rafforza la sicurezza degli escursionisti e riconosce l’unicità dei professionisti della montagna come custodi del patrimonio naturale e culturale italiano

Dopo anni di attesa, l’Italia ha finalmente una legge quadro sulla montagna. Con l’approvazione delle “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, promossa dal Ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, si compie un passo decisivo verso il riconoscimento del valore delle aree montane e delle comunità che le abitano.

La legge introduce per la prima volta una definizione chiara e oggettiva di “montagna”, basata su criteri come altitudine e pendenza, e pone le basi per politiche concrete di sviluppo, tutela e valorizzazione del territorio.

Il ruolo centrale delle Guide Alpine

Un capitolo significativo della normativa riguarda i professionisti del Collegio Nazionale Guide Alpine – Guide alpine, Aspiranti guida, Accompagnatori di media montagna e Guide vulcanologiche.
La legge ribadisce il riconoscimento di queste figure come vere e proprie professioni della montagna, rafforzando quanto già stabilito dalla legge quadro 6/89 e confermandone la funzione strategica nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

Inoltre, la nuova “Strategia della montagna italiana” prevede misure dedicate per la tutela e la valorizzazione delle professioni della montagna, riconoscendole come presìdi insostituibili a servizio della sicurezza e della sostenibilità.

Escursionismo e responsabilità condivisa

Grande rilievo viene dato anche all’attività escursionistica, riconosciuta come strumento essenziale di tutela ambientale e di promozione del territorio.
Il Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie avrà ora il compito di stabilire i criteri di classificazione e individuazione dei percorsi escursionistici, con l’obiettivo di garantire una fruizione sicura, consapevole e auto-responsabile.

Un passaggio particolarmente innovativo riguarda la responsabilità civile: la legge chiarisce che il “fatto colposo del fruitore costituisce caso fortuito”. Ciò significa che, in caso di incidenti dovuti a comportamenti imprudenti dell’escursionista o a eventi naturali imprevedibili, non sarà automaticamente attribuita responsabilità agli enti gestori del territorio o a chi ha svolto interventi di manutenzione.
È un principio che ribadisce come la montagna implichi sempre dei rischi e che chi la frequenta deve farlo con consapevolezza e rispetto.

Un riconoscimento atteso da tempo

“Con questa legge si compie un passo importante verso il riconoscimento concreto del valore della montagna e di chi la vive e la tutela ogni giorno anche con il proprio lavoro – ha dichiarato Martino Peterlongo, Presidente del Conagai –. I nostri professionisti continueranno a svolgere il proprio ruolo con rinnovata responsabilità, consapevoli di essere non solo guide, ma anche custodi di un patrimonio unico che appartiene a tutti”.

Con l’approvazione della Nuova Legge Montagna, l’Italia riconosce finalmente il valore delle sue terre alte, delle comunità che le abitano e delle professioni che ne garantiscono sicurezza, cultura e futuro.

Redazione