Domodossola - 05 ottobre 2025, 12:04

Domodossola celebra la Repubblica dell’Ossola: memoria, riflessione e impegno civile VIDEO E FOTO

Cerimonie, orazioni e convegni per rinnovare il valore della libertà e della Resistenza

Le celebrazioni dedicate alla Repubblica dell’Ossola si sono aperte questa mattina a Domodossola con un programma denso di appuntamenti, segnato dal ricordo e dal significato profondo della libertà riconquistata.

La giornata ha preso il via alle 9.45 a Palazzo di Città, dove è stata presentata una rinnovata visita alla Sala Storica della Resistenza. Durante l’evento, è stata svelata una targa commemorativa con incise le parole di Piero Calamandrei, uno dei padri morali della Costituzione italiana.

Poco dopo, alle 10.30 in Piazza Repubblica dell’Ossola, si è tenuto il ricevimento delle autorità e la formazione del corteo che ha attraversato il centro cittadino fino a Piazza Matteotti, luogo della cerimonia ufficiale.

L’orazione è stata preceduta dai saluti istituzionali del sindaco Lucio Pizzi e da un breve intervento del viceprefetto Roberto Dosio, che ha sottolineato il valore civico della giornata.
“Oggi ricordiamo un momento fondamentale per la nostra città, per le nostre valli e per l’intera nazione” – ha dichiarato Lucio Pizzi, aprendo il suo intervento con le parole di Piero Calamandrei.
“La Repubblica dell’Ossola guardò al futuro: furono giorni indimenticabili.”

Il sindaco ha poi ricordato come tutti i protagonisti di allora ci abbiano lasciato, ma il loro esempio continui a vivere nella memoria collettiva: “In quei giorni Domodossola e l’Ossola seppero stupire. Non dobbiamo mai dimenticare chi siamo: siamo i discendenti di coloro che furono luce nella notte più buia di quel periodo.”

Nel suo discorso, Pizzi ha citato anche Norberto Bobbio, richiamando il significato più profondo di quel tempo: “Si poteva ricominciare a sperare. Eravamo di nuovo completamente noi stessi, ci sentivamo uomini civili. Da oppressi tornammo liberi. Fu il miracolo della libertà, nonostante i lutti e i pericoli: quelli furono tra i giorni più felici della nostra vita.”

Come già accaduto lo scorso anno, il sindaco ha concluso il suo intervento con parole forti e chiare: “Non mi stancherò mai di ripeterlo: noi stiamo con coloro che non transigono, che non revisionano, che non si camuffano. Noi siamo antifascisti e resteremo dalla parte giusta della storia.”

A prendere la parola è stato poi Luca Aniasi, presidente nazionale della Fondazione Aldo Aniasi e della FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), che ha pronunciato un’orazione intensa e partecipata. Nel suo intervento, Aniasi ha ricordato la figura dello zio Aldo Aniasi, nome di battaglia Iso, comandante della 2ª Divisione d’Assalto Garibaldi Redi, protagonista della breve ma significativa esperienza della Repubblica Partigiana dell’Ossola.

“Mio zio visse da combattente l’esperienza ossolana – ha ricordato Luca Aniasi – e inizialmente, come molti garibaldini, nutriva dubbi sulla possibilità di occupare militarmente la valle. Ma quella esperienza lo cambiò profondamente: comprese che non era solo un gesto militare, bensì un atto simbolico e civile, una lezione di libertà e di democrazia. E poté dire con convinzione che sì, ne era valsa la pena.”

Il presidente FIAP ha poi invitato a riflettere sul valore attuale della memoria, lanciando un messaggio forte e attuale: “Oggi dobbiamo chiederci ancora se ‘ne è valsa la pena’, davanti a chi tenta di cancellare o sminuire le radici antifasciste della nostra Repubblica. È un richiamo a difendere la verità storica, a non lasciare che la memoria si dissolva o venga deformata da racconti distorti e superficiali.”

Le celebrazioni non si esauriranno con la cerimonia ufficiale. Venerdì 10 e sabato 11 ottobre, infatti, alla Casa della Resistenza di Fondotoce, si terrà il convegno internazionale “Sguardi e racconti”, dedicato al tema della fotografia nella Resistenza. Storici, docenti e ricercatori provenienti da diverse università italiane e straniere porteranno contributi e riflessioni su come le immagini abbiano documentato, interpretato e tramandato la memoria del movimento partigiano.

Redazione