Attualità - 07 novembre 2025, 18:05

Aree interne, la regione chiede il reinserimento dell'Ossola nel piano nazionale

L'area, insieme ad altri tre territori, era stata esclusa dalla strategia Snai nonostante investimenti programmati pari a 48 milioni di euro

“Almeno oggi l’assessore ammette il cambio di rotta e torna sui suoi passi: così potrebbero tornare sei le aree piemontesi inserite nel piano Snai, se il governo deciderà di accogliere la richiesta tardiva di reinserimento delle quattro zone dimenticate. È un risultato importante, frutto anche del lavoro di chi ha saputo ‘fischiare il fallo’ alla giunta. Il Piemonte era l’unica regione che non aveva confermato le proprie aree strategiche per lo sviluppo delle zone interne, interrompendo un percorso virtuoso che stava dando risultati concreti. Ora l’assessore annuncia l’invio di una lettera per reinserire nel piano le quattro aree già coinvolte nel primo bando: un dietrofront che sa di tardiva ammissione di errore, ma pur sempre un passo nella direzione giusta”. Con queste parole il gruppo consiliare regionale del Partito Democratico commenta la gestione della nuova strategia nazionale per le aree interne (Snai) da parte della giunta Cirio e dell’assessore Marco Gallo.

Nella programmazione 2021-2027 la regione Piemonte aveva scelto di escludere le quattro aree pilota che avevano partecipato con successo alla prima fase della Strategia – Valle Bormida, Valli Maira e Grana, Valli dell’Ossola e Valli di Lanzo – sostituendole con due nuove aree, Valsesia e Terre del Giarolo. “Una decisione - sottolineano dal Pd - che rappresentava un evidente passo indietro e una discontinuità immotivata rispetto a un modello di sviluppo territoriale riconosciuto a livello nazionale come esempio virtuoso di integrazione tra politiche e comunità locali”.

Le quattro aree pilota piemontesi avevano infatti attivato 126 progetti, per oltre 48 milioni di euro di risorse programmate, con un avanzamento del 97%, secondo i dati forniti dallo stesso assessorato allo sviluppo della montagna. Interventi che hanno prodotto risultati tangibili: riapertura di scuole, potenziamento dei presidi sanitari, miglioramento della mobilità locale, valorizzazione delle filiere agroalimentari e culturali.

“La giunta Cirio parla di rilancio, ma ha escluso chi aveva già lavorato bene – sottolineano i consiglieri dem –. Le nuove aree individuate sono realtà meritevoli, ma non possono giustificare l’abbandono di territori che avevano dimostrato di funzionare e che avevano costruito negli anni solide competenze amministrative e progettuali. Resta una scelta difficile da comprendere e che oggi si corregge”.

Durante la seduta della VII Commissione, l’assessore Marco Gallo ha riconosciuto che “in passato la regione aveva scelto di individuare due nuove aree, utilizzando fondi regionali per un importo complessivo di 3,7 milioni di euro, ma alla luce della situazione attuale si ritiene utile chiedere il reinserimento delle quattro aree iniziali nella strategia nazionale”.
Gallo ha poi aggiunto che “all’inizio della prossima settimana sarà inviata la richiesta formale al Ministero, con l’impegno a garantire tempi rapidi e un esito positivo”.

“È una retromarcia che conferma l’errore politico – prosegue il gruppo Pd –: prima si interrompe una sperimentazione di successo, poi si tenta di rimediare solo dopo le proteste dei territori e dell’opposizione. Così si disperdono energie e si minano fiducia e continuità amministrativa. Ora la giunta riconosca pienamente il valore delle esperienze maturate e garantisca stabilità alle comunità coinvolte. E speriamo che questo ritardo, però, non comporti la perdita anche parziale dei fondi specifici destinati dal piano nazionale alle aree interne della prima programmazione”.

“Il Piemonte è oggi l’unica regione italiana ad aver messo in discussione le proprie aree interne storiche. Un primato negativo che rischia di cancellare anni di lavoro e di privare i territori più fragili di opportunità di sviluppo e coesione. La strategia per le aree interne – conclude il Pd – è nata per ridurre le disuguaglianze territoriali, non per amplificarle. Chiediamo alla giunta Cirio di garantire continuità, risorse e dignità a tutte le aree interne del Piemonte”.

Comunicato Stampa - l.b.