Attualità - 16 novembre 2025, 08:00

Segretari e vicesegretari nei Comuni e nelle Unioni: le proposte Uncem per rafforzare le autonomie locali

Dal sostegno alle piccole sedi comunali alla valorizzazione come manager pubblici, Uncem propone riforme urgenti per garantire continuità, efficienza e sviluppo nei territori montani e nei Comuni più piccoli

Le difficoltà del sistema delle autonomie locali, in particolare dei piccoli Comuni e delle aree montane, non sono una novità. La carenza di personale qualificato e le difficoltà nell’immissione in servizio dei Segretari comunali di recente iscrizione all’Albo nazionale rischiano di compromettere il funzionamento degli Enti e la continuità dei servizi. Uncem ha più volte portato queste criticità all’attenzione dei Ministeri competenti, proponendo interventi concreti per evitare crisi amministrative e garantire una gestione più efficace dei Comuni, delle Unioni di Comuni e delle Comunità montane.

Al centro delle proposte c’è il ruolo dei Segretari, che non devono più essere considerati semplici burocrati, ma veri manager pubblici capaci di coordinare servizi, progetti e risorse su scala territoriale. L’idea è quella di farli operare in pool all’interno delle Unioni e Comunità montane, così da ottimizzare personale e servizi per più Comuni, rafforzando collaborazione e dialogo. Un esempio concreto: in dieci Comuni con circa 15.000 abitanti, tre Segretari comunali coordinati in pool potrebbero gestire sia i singoli Comuni sia l’Unione stessa, assicurando efficienza e continuità.

Tra le priorità indicate da Uncem, emerge innanzitutto la proroga e l’efficientamento della deroga per gli incarichi in Comuni fino a 5.000 abitanti. L’attuale normativa consente incarichi fino a 36 mesi, ma senza interventi urgenti si rischiano scoperture improvvise e interruzioni nella continuità amministrativa. La proposta prevede, tra l’altro, pubblicizzazioni anticipate, conferimento immediato di ulteriori incarichi in continuità e silenzio-assenso ministeriale per accelerare le autorizzazioni.

Un altro punto centrale riguarda i vicesegretari. Uncem propone di stabilizzare la possibilità per i piccoli Comuni di avvalersi di un vicesegretario reggente, qualora la sede di segreteria sia vacante e la procedura di nomina vada deserta, senza gravare sulla finanza pubblica. In parallelo, viene chiesto un sostegno economico più incisivo da parte dello Stato per coprire le spese dei Segretari nelle piccole realtà, integrando incentivi per convenzioni tra Comuni e favorendo forme di gestione associata.

Le proposte riguardano anche la revisione complessiva del sistema di accesso e delle fasce professionali dei Segretari comunali e provinciali. Il concorso di accesso dovrebbe diventare di livello dirigenziale, mentre la progressione di carriera andrebbe legata all’esperienza e al servizio prestato nelle sedi più disagiate. Si prevede inoltre la possibilità di concedere un alloggio di servizio, particolarmente utile per Comuni piccoli o isolati, e la limitazione dello scavalco a strumenti temporanei e residuali.

Infine, Uncem sollecita interventi strutturali per armonizzare trattamento previdenziale, mobilità dei Segretari e rapporto con gli organi politici, rafforzando la formazione continua e valorizzando le competenze manageriali e giuridico-amministrative indispensabili per il ruolo.