Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, stazione di Domodossola, amplia il proprio parco mezzi con un nuovo drone di ultima generazione. Un investimento importante, reso possibile dal contributo dell’Azienda Agricola Ferraris, del Rifugio Il Dosso e dell’azienda Mac Impianti, che hanno sostenuto l’acquisto del DJI Matrice 4T, una delle soluzioni più avanzate oggi disponibili per le operazioni di ricerca e soccorso.
Il nuovo velivolo entra a far parte di un parco droni già significativo: la delegazione Valdossola dispone ora di tre Matrice M4T Enterprise, modello di punta della DJI, dotati di zoom ottico 112x e camera termica per operazioni notturne. A questi si aggiungono un Matrice 300 Rtk concesso in comodato dalla Provincia del VCO e un Matrice 3T, acquistato grazie al contributo della Fondazione Comunitaria VCO. «Le operazioni di volo sono ora più sicure, più affidabili e supportate dall’intelligenza artificiale, con capacità di rilevamento notevolmente migliorate», sottolinea il capo stazione Paolo Rigoni.
Un supporto tecnologico sempre più sofisticato: la serie Matrice 4, spiegano dal Soccorso Alpino, rappresenta una nuova generazione di droni multisensore progettati per garantire prestazioni elevate in contesti complessi. «Il grosso vantaggio – ha spiegato Paolo Rigoni, capo della Stazione di Domodossola – è la telecamera termica per le ricerche notturne e le dimensioni ridotte. Insieme al sistema di intelligenza artificiale, il drone identifica la sagoma, riconoscendo se si tratta di un essere umano o di un animale, e dispone di un potente teleobiettivo ad alta risoluzione per mantenerlo sempre in sicurezza».
Il kit consegnato alla stazione comprende il drone, quattro batterie, il radiocomando e l’illuminazione notturna, utile nelle operazioni in cui si alternano faro e termocamera. «Il Matrice 4T – ha proseguito Rigoni – può inoltre trasportare piccoli oggetti, come medicinali o snack, fino a un chilogrammo di peso. La dotazione include anche un paracadute di sicurezza, attivabile in caso di improvvisa perdita di quota. Prossimamente vorremmo integrare anche un altoparlante, per comunicare direttamente con le persone durante le operazioni».
Il valore del nuovo drone è di circa 12.000 euro.
Attualmente la delegazione Valdossola conta quattro piloti pienamente abilitati, due dei quali in possesso delle certificazioni specifiche richieste dal CNSAS per operazioni complesse, come previsto dalla legge 74/2001 e dal successivo aggiornamento del 2020. I droni, sia quelli acquistati sia il mezzo provinciale in comodato, sono a disposizione di tutti i piloti della delegazione.
La tecnologia si traduce in risultati concreti: negli scorsi mesi i droni sono stati impiegati in ricerche reali, tra cui un intervento a Macugnaga nella zona compresa tra il rifugio Zamboni e il bivacco Marinelli, e un’altra operazione in Val Grande. L’utilizzo dei velivoli ha permesso di ridurre sensibilmente i tempi di individuazione e di ampliare il raggio di controllo in zone impervie.
La stazione del Soccorso Alpino di Domodossola può contare oggi su 20 volontari, tra cui tre guide alpine, un istruttore regionale della scuola sanitaria, un tecnico di ricerca, due tecnici di soccorso in forra, un pilota di droni del gruppo nazionale con abilitazione Sts Cnsa riconosciuta da Enac, un pilota Uas con abilitazioni STS01 e STS02 Specific riconosciute da Easa ed Enac e un referente di delegazione per i gruppi regionali di ricerca e piloti droni.
Una struttura competente e in costante crescita, che punta su formazione, innovazione e collaborazione con le realtà del territorio. Grazie al nuovo drone e all’impegno congiunto degli sponsor, la stazione di Domodossola rafforza ulteriormente la propria capacità operativa, confermandosi un presidio essenziale per la sicurezza in montagna.